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TRITTICO LANDER KILIÁN BÉJART
Tre maestri del Novecento per il ritorno della danza alla Scala
   24 Set 2025   |     Redazione   |     Gaia Regonaschi   |     permalink   |      commenti
Dopo la pausa estiva, il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala torna sul palcoscenico con una serata di danza che celebra tre grandi maestri del Novecento: Harald Lander, Jiří Kylián e Maurice Béjart. Il 23 settembre 2025, il teatro milanese ospita uno dei momenti più attesi della stagione con il trittico Études, Petite Mort e Boléro, tre capolavori che attraversano generi, stili ed epoche, uniti da un comune denominatore: la centralità della danza come arte totale, disciplina e poesia del corpo.

Ad aprire la serata è Études, celebre creazione del danese Harald Lander, che torna alla Scala dopo oltre vent’anni. Un vero manifesto della danza classica, Études mette in scena il percorso del danzatore, dai primi esercizi alla sbarra fino all'apoteosi del virtuosismo tecnico. Sulle note di Czerny, rielaborate da Knudåge Riisager, si dispiega un crescendo scenico che rende omaggio alla tecnica accademica in tutta la sua precisione, energia e bellezza formale. La coreografia è al tempo stesso spettacolare e rigorosa, e rappresenta una sfida collettiva per il Corpo di Ballo: la recita del 23 vedrà protagonisti Alice Mariani, Mattia Semperboni, Navrin Turnbull e Gabriele Corrado.

Si prosegue con Petite Mort, uno dei titoli più poetici e intensi del repertorio contemporaneo. Creato da Jiří Kylián nel 1991 sulle sezioni lente dei Concerti per pianoforte e orchestra n. 21 e 23 di Mozart, il balletto esplora il confine tra erotismo e vulnerabilità, tra abbandono e tensione, tra bellezza e morte. Sei uomini, sei donne e sei fioretti: questi gli elementi di una coreografia che unisce passi a due avvolgenti e momenti di gruppo fluidi e sospesi, in un’alternanza continua tra forza e delicatezza. Il 23 settembre vedremo in scena, tra le altre, le coppie formate da Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, Martina Valentini e Domenico Di Cristo, Alice Mariani e Christian Fagetti, in un continuo gioco di scambi e riflessi, come in una partitura danzata del desiderio.

A concludere la serata il magnetico Boléro di Maurice Béjart, un rito coreografico di irresistibile potenza. Creato nel 1961 e divenuto da allora un vero e proprio cult della danza contemporanea, il Boléro di Béjart è un crescendo musicale e fisico in cui una figura centrale – la Melodia – guida, accende e travolge un gruppo di danzatori che incarnano il Ritmo.

Protagonista assoluta della serata del 23 settembre è Virna Toppi, già interprete apprezzata di questo ruolo iconico, che torna sul celebre tavolo rosso per dare corpo e intensità alla sensualità ipnotica della musica di Ravel. La sua presenza scenica, il carisma e la maturità interpretativa ne fanno una delle interpreti più convincenti del ruolo, capace di evocare il mistero e la forza che Béjart affidava, indifferentemente, a danzatori e danzatrici. Intorno a lei, il corpo maschile del Balletto della Scala dà vita a un rito tribale e teatrale che culmina in un’esplosione collettiva di energia.

Sul podio l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala sarà diretta dal Maestro Simon Hewett.

Una serata intensa e spettacolare, tra omaggi alla tradizione classica e incursioni nella modernità più emotiva, che mostra la versatilità e la forza interpretativa del Balletto della Scala in tutta la sua ampiezza espressiva. Un appuntamento imperdibile per gli amanti della danza, in replica fino al 3 ottobre.
danza, milano teatro, teatro alla scala