Ieri sera, siamo stati al Circolo Arci Bellezza di Milano per il concerto dei Public Service Broadcasting.
Personalmente, era qualche anno che speravo di vederli live. La band londinese, nota per il suo approccio unico che combina elettronica, rock e un uso creativo dei campionamenti, ha proposto un'esperienza coinvolgente che ha fuso in modo unico suono, storia e visuals. Questo live offre l'occasione di riflettere sulla relazione tra musica, memoria storica e innovazione tecnologica. Da studente di ingegneria, ero rimasto rapito dalla fusione di campionamenti provenienti dall’epoca della corsa allo spazio (mi riferisco all’album “Race for Space” del 2015) e di un rock inglese suonato in modo pulito ed elegante. Ammetto che sono stati la mia colonna sonora per la preparazione di più un esame. Ogni loro brano racconta una storia, trasportando il pubblico in un viaggio che attraversa epoche e tematiche diverse, dal progresso tecnologico alla cultura popolare.
Il concerto ha visto la band esibirsi anche con brani tratti dal loro ultimo album “The Last Flight”, che segna una maturità sonora con un approccio più intimista, pur mantenendo l'identità caratteristica del gruppo. La musica dei Public Service Broadcasting è da sempre un dialogo tra passato e presente: il live ha amplificato questa visione, unendo elettronica, prog-rock a campionamenti di discorsi storici, documentari e altri materiali d'archivio.
Un elemento distintivo del live dei Public Service Broadcasting è l'uso di live visuals unite a immagini storiche d’archivio durante i concerti. Le proiezioni, spesso tratte da documentari d'epoca, sono diventate una parte integrante della performance, aggiungendo un ulteriore livello di significato alla musica. Le immagini, provenienti da epoche ormai passate, sono state proiettate sullo sfondo del palco, creando un contrasto visivo potente con la musica moderna della band.
Durante Gagarin, ad esempio, le immagini dei voli spaziali degli anni '60 sono state accompagnate da suoni elettronici incalzanti, creando un'atmosfera di scoperta e avventura. Allo stesso modo, il brano Everest, con le sue vibes emozionali, è stato accompagnato da filmati naturali della catena Himalayana e dei grandi esploratori. Questa fusione di suono e immagine ha reso il concerto un’esperienza immersiva che ha stimolato la riflessione, invitando il pubblico a riflettere sul ruolo della memoria storica nella nostra percezione del presente.
Sul palco 4 elementi: J. Willgoose Esq. alle chitarre (ma non solo), Wrigglesworth alla batteria, JF Abraham al basso, flicorno e altro ancora ma anche Mr B alle live visual.
In apertura il duo Six Impossible Things, direttamente da Lodi, che ha portato le atmosfere sognanti dei propri brani.
Il concerto dei Public Service Broadcasting a Milano è stato un'esperienza unica che ha unito musica, storia e tecnologia. La band ha dimostrato ancora una volta la sua abilità nel creare connessioni tra passato e presente, utilizzando il materiale storico non solo come elemento narrativo, ma come strumento per riflettere sulle sfide e sulle potenzialità della contemporaneità.
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Public Service Broadcasting al Bellezza
Un viaggio musicale tra storia e tecnologia