"È più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo"
Il film del 2023 Do Not Expect Too Much From The End Of The World del pluripremiato regista rumeno Radu Jude in uscita nelle sale italiane dal 14 novembre è stato capace di trasporre impeccabilmente in pellicola questa nota espressione - attribuita a volte a Fredric Jameson, a volte a Slavoj Žižek - piena di lucidità e di rammarico per un presente stagnante ed un futuro che sembra negato.
«Spesso, specialmente nell'era moderna dell'incertezza geopolitica, temiamo la fine del mondo.
Ma la fine del mondo potrebbe già essere qui. La fine della storia non è quella della pace globale, e nemmeno della catastrofe globale, ma una ripetizione infinita della stessa. La fine della storia si trova in una tensione tra una mobilitazione contro un nemico emblematico e una rilassata indifferenza.» (Slavoj Žižek)
Angela (Ilinca Manolache) è un’assistente di produzione impegnata nella ricerca di persone che hanno subito gravi infortuni sul posto di lavoro da intervistare per una campagna aziendale sulla prevenzione degli incidenti in ditta che con il pretesto di sensibilizzare i propri dipendenti sull’argomento vuole tutelarsi tramite la burocrazia da possibili cause legali. Con l’autoradio perennemente accesa per non addormentarsi durante i suoi perpetui giri in macchina in una cruda Bucarest, fra interviste, zoom call, riunioni e social network, deve anche affrontare l’intenzione di un’azienda edile di voler appropriarsi del terreno del cimitero in cui è sepolta sua nonna per costruire un condominio di lusso. Sullo sfondo il regista ci mostra due Romanie: quella solo all’apparenza ordinata e piena di falsi valori del feroce regime instauratosi nel dopoguerra, raccontata attraverso flashback rubati ai protagonisti e la nuova Romania post totalitaria divisa tra tecnologia e capitalismo e le loro idiosincrasie mostrata facendo scelte di regia e montaggio alla soglia dell’estremo.
«Il film, nella sua struttura e messa in scena, è ancora più amatoriale dei miei ultimi film. Ma questo non dovrebbe essere un problema, non aveva Rivette elogiato Rossellini scrivendo: “i film di Rossellini sono diventati in maniera sempre più ovvia film amatoriali”?» (Radu Jude)
Premio Speciale della Giuria all’edizione 2023 del Festival di Locarno Do Not Expect Too Much From The End Of The World è una commedia nera sul precariato e sulla gig economy, spiazzante in certi momenti per la spietatezza dei contenuti mostrati senza paura di sperimentare tecniche e mezzi di ripresa che vanno dallo smartphone con l’utilizzo di filtri instagram, alla webcam del pc, alla cinepresa. Definito dallo stesso regista come un film di superfici, riesce a muoversi fra queste forme trovando in questo la forza di esprimere una feroce critica sociale attraverso una satira non canonica che riesce a non cadere mai nello scontato andando oltre il semplice cinismo politico e ammiccante.
Con la partecipazione di Nina Hoss in un breve ma cruciale passaggio e un cameo del regista tedesco Uwe Boll che interpreta sé stesso, questo film si propone come un altro must per i cinefili più hardcore, dopo il successo di Sesso Sfortunato O Follie Porno, premiato con l'Orso d'Oro nel 2021.
Il film uscirà nelle sale in Italia il 14 novembre. Presso il Cinema Godard di Fondazione Prada (Largo Isarco 2, 20139 Milano) questo mese sarà proiettato durante due eventi speciali: il 14 alle 20:45 e il 21 alle 17:00. Il costo del biglietto intero è 6€, per gli studenti under 26 e gli spettatori over 65 4€.
CREDITI:
Titolo: Do Not Expect Too Much From The End Of The World
Titolo originale: Nu Aștepta Prea Mult De La Sfîrșitul Lumii
Durata: 163 minuti
Distribuzione italiana: Cat People
Nazionalità: Romania, Lussemburgo, Francia, Croazia
Scritto e diretto da: Radu Jude
Cast: Ilinca Manolache, Ovidiu Pîrșan, Nina Hoss, Dorina Lazăr, Katia Pascariu
Do Not Expect Too Much from the End of the World
Un film di Radu Jude