Il più classico dei triangoli: lui, lei, l’altra… che diventa un rombo, nel momento in cui si scopre che il vecchio amico, invitato dal marito per fungere da alibi durante l’incontro clandestino con l’amante, è a sua volta l’amante della moglie. Ma la figura diventa un poligono complesso, allorché la cameriera mandata da un’agenzia, complice il destino beffardo che vuole che porti lo stesso nome, viene scambiata per l’amante del marito dall’amico, ma è costretta a interpretare il ruolo di amante di quest’ultimo agli occhi della moglie, che è ovviamente gelosa, ma non può svelarsi finché… Finché ognuno è costretto a interpretare un ruolo diverso a seconda di quali siano le persone presenti nella stanza, in un crescendo turbinante di equivoci e risate. Pigiama per sei è il tipico meccanismo perfetto.
Questo è il modo in cui Pigiama per sei ci viene presentato.
Abbiamo avuto l'occasione di vedere la prima in scena al Teatro Manzoni di Milano, martedì 16 aprile.
Risate, applausi, slow-motion ed un'alternanza tra francese e milanese hanno condito il tutto in una maniera straordinaria: tanti colpi di scena si sono alternati sul palco, lasciando sempre il pubblico divertito.
Un testo in cui lo spettatore si appassiona, immedesimandosi involontariamente, per capire come i vari personaggi riusciranno a trovare soluzioni a situazioni che diventano via via più intricate.
Fino a che punto può spingersi l'inventiva? Fino a che punto una persona può mentire nella coppia? Cosa succederebbe se non ci fossero gli amanti a mettere il dito tra le coppie?
Provate a rispondere a queste domande dopo lo spettacolo: avrete molto su cui riflettere.
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Pigiama per sei
Da un triangolo ad un esagono amoroso