19 Giugno 1973. Royal Court Theatre. Secondo piano. Première del Rocky Horror Show.

Scritto e interpretato da Richard O’Brien e diretto da Jim Sharman, il musical è un tributo ai film di fantascienza e horror di serie B degli anni ’30 fino all’inizio degli anni ’60.
Lo spettacolo racconta la storia di una coppia di ragazzi appena fidanzati che, colti alla sprovvista da una tempesta, decidono di chiedere aiuto al castello di uno scienziato pazzo.
Il Dr Frank-N-Furter, che si presenta come proveniente da "Transexual, Transylvania”, gli rivela la sua nuova creazione: Rocky, una sorta di mostro sulla falsa riga di quello di Frankenstein (da notare il gioco di parole), ma con l’aspetto di un uomo muscoloso e fisicamente perfetto, con tanto di abbronzatura e capelli biondi.
Nel 1975 uscì l’adattamento cinematografico del musical aumentandone ulteriormente il successo e conquistò il il primato per la release più lunga nella storia del cinema.

Il Rocky Horror Show divenne velocemente oggetto di culto e venne largamente celebrato per la sua influenza nella controcultura e nel movimento di liberazione sessuale di quegli anni.
È uno dei primi e più popolari musical a rappresentare la fluidità sessuale e anche di genere, soprattutto in anni in cui la divisione tra le generazioni su questi temi era molto forte e non c’era in generale un’accettazione delle differenze sessuali.

Tuttora il musical, e il film di conseguenza, è un manifesto per la comunità LGBTQI+ e agli spettacoli non è raro trovare spettatori travestiti da personaggi in maniera più o meno accurata.
Nella data di Milano a cui siamo andati, c’era una cospicua fetta di audience travestita e attivamente partecipante con lo spettacolo, come da tradizione.
Infatti è costume che il pubblico, oltre a travestirsi, risponda agli attori, in particolare al narratore, con alcune specifiche frasi e si alzi e balli durante il “Time Warp”.
In realtà è quasi impossibile non lasciarsi trascinare dal ritmo incalzante di tutte le canzoni, scritte tutte come Glam Rock ma ovviamente con il registro del musical.

Nel caso in cui abbiate mancato la possibilità di vederlo dal vivo quest’anno potete recuperare il film su Disney+ oppure al Cinema Mexico che ogni venerdì ne fa una proiezione, inoltre le musiche sono disponibili su tutte le piattaforme di streaming.
Non avete più scuse per non vedere questo pezzo di storia del teatro e cinema!

Don’t dream it, be it!
Alessandra Di Nardo

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