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Italiani a Budapest
Guida galattica per turisti improvvisati nella capitale ungherese
   08 Mar 2016   |     Ripadvisor   |     Matteo Virelli   |     permalink   |      commenti
Un ponte maestoso che passa sopra le acque, luci che imperversano tutt'intorno a voi, un gelido vento invernale che vi sferza il viso. No, non siete a Brooklyn, siete a Budapest, e ve ne accorgerete ben presto constatando la totale mancanza di vita intorno a voi. Senza essere — sorprendentemente — annoverati nella categoria dei vampiri, gli abitanti della ridente capitale ungherese sembrano non avere interesse nel mostrarsi alla luce (ma quale luce?) del giorno, e soltanto qualche coraggioso budapestiano viene talvolta avvistato per le strade, rigorosamente di notte. Molto spesso però ci si sbaglia, perché due volte su tre si tratta di italiani. Italiani ovunque. A febbraio, mese forse meno turistico dell'anno, italiani su italiani invadono le strade di questa capitale fantasma e tale costante affluenza spiega forse gli innumerevoli ristoranti "italiani" che senza eccessivo sforzo di fantasia — o forse per meglio palesare il loro legame con lo Stivale — si chiamano semplicemente Pasta o Du spaghi.

Alcuni consigli pratici per ridurre al minimo i danni in un weekend a Budapest: prestate molta attenzione al cambio euro-fiorini ungheresi. Cercate l'agenzia di cambio più conveniente, anche perché i budapestiani sembrano essere piuttosto confusi a riguardo. Un euro, infatti, equivale circa a trecendound... duecent... duecentocinquan... a Budapest non lo scoprirete mai!

Una volta cambiati i vostri cinquanta euro in pezzi da mille fiorini sentendovi più ricchi di Zio Paperone, è ora di spenderli con un bel pasto in un ristorante tipico. Ma, anche in questo caso, fate attenzione! Scoprirete che è simpatico uso degli amici danubiani chiedervi se desiderate indietro il vostro resto, anche quando si tratta di ben millecinquecento fiorini (5€). Addirittura in alcuni locali, ove voleste evitare di rispondere con un maleducato «Sì, grazie!», vi accorgerete con piacere che il 10% del vostro pagamento in eccesso è stato trattenuto come mancia. Gli ungheresi sono molto generosi. Con loro stessi.

Se siete andati a Budapest perché è una città poco cara e volete avanzare dei fiorini per andare alle terme, non visitate il quartiere ebraico. Dopo aver pagato il corrispondente di 7€ in fiorini per visitare la sinagoga e scoprire poi che il mirabolante tour si limita al cimitero circostante e una stanza tre metri per due in cui la cosa piu interessante è il libro con i commenti dei visitatori (ovviamente tutti italiani), potrebbe esserci il rischio di ridare vita alle Croci Frecciate.

Dopo l'incredibile e costoso tour nel quartiere ebraico è ora di visitare Buda, la parte più storica della città! Attraverserete il Ponte delle Catene, vi perderete tra le stradine malmesse e i gradini spezzati che neanche in Temple Run, percorrerete le salite che conducono al Palazzo Reale per poi trovare... nulla. Assolutamente nulla. Sì, c'è la Galleria Nazionale Ungherese, ma è lunedì: ed è chiusa. Tutto è chiuso il lunedì a Budapest. La cosa più emozionante di Buda è poter fotografare Pest da un punto panoramico. L'unico luogo al mondo in cui per godersi al massimo una parte della città bisogna trovarsi nell'altra.

Una giornata è ormai passata, e dopo esservi rifocillati con un gulasch così speziato che state pensando che forse la 'nduja non era così forte, decidete che — essendo pur sempre in Ungheria — è l'ora di una buona birra fresca (come se fuori non ci fossero già –2°C). Finalmente qualcosa che può risollevarvi l'animo dopo una giornata così terribile! Vi avvicinate al bancone pronti a soddisfare la vostra sete, ordinate la vostra birra, aprite il portafogli per pagare ma: «Accidenti, è vuoto! Maledetta sinagoga!»



[Il contenuto di questo articolo è frutto di una visione alternativa della città di Budapest. I commenti sono puramente ironici e non hanno l'intento di offendere i lettori più sensibili]
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