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Descendents e Flogging Molly al Carroponte
Estate 2019, non solo giovani
   01 Lug 2019   |     Redazione   |     Xhulja Doci   |     permalink   |      commenti
Nella location da poco rinnovata del Carroponte, martedì 25 giugno, nel pieno del caldo afoso che ha avvolto Milano e tutto l’hinterland, si è svolto il concerto dei Descendents e dei Flogging Molly.

Spinta da una forte curiosità e dall’opportunità di poter vedere due concerti più che degni di nota, di gruppi che non passano a 15 minuti da casa mia tutti i giorni, prendo e mi dirigo verso Sesto San Giovanni.

Quest’anno Carroponte ha cambiato veste, grazie alla nuova gestione di Hub Music Factory in collaborazione con Saten – l’arte del vino, è molto più presente nel parco la parte “food” con nuovi stand che propongono una vasta scelta enogastronomica, attirando l’attenzione del pubblico e prendendo il posto dei due palchi piccoli ormai smantellati perché inutilizzati.

È rimasto il palco centrale, quello dove si svolgeranno tutti i concerti di quest’estate e non solo.

Tra questi per l’appunto i Descendents e a seguire i Flogging Molly.

I primi salgono sul palco ed imbracciano gli strumenti musicali alle 21 in punto, orario della programmazione scritta e (per la prima volta in tutta la mia vita) anche della realtà.

Il gruppo, nonostante sia nato più di 40 anni fa, non porta troppo addosso i segni del tempo, anzi, Milo Aukerman (voce) richiama l’attenzione del pubblico, fa saltare tutti e diverse volte addirittura chiede alle persone di pogare sotto le sue canzoni. Il concerto quindi è un susseguirsi quasi ininterrotto di circa una trentina di pezzi dello storico gruppo punk. Un ricordo un po’ nostalgico per il pubblico ultracinquantenne e un’esperienza di controcultura per i giovani ventenni, che del punk assaporano un’esperienza mai vissuta concretamente.

Il concerto dura solo un’ora ma dà l’impressione di essere stato molto più lungo, forse per la scaletta lunghissima che vede pezzi storici della band come “I Wanna Be a Bear”,“Myage” e “Suburban Home”.

Una volta finito, passano circa 40 minuti per l’inizio dei Flogging Molly, ore 22.40 (sempre puntuali come un orologio svizzero questa sera) accendendo l’animo festaiolo del pubblico del Carroponte.

Dave King, chitarra e voce, è anche uno showman a tutti gli effetti. Canta suona e balla sul palco per un’ora e mezza, comunicando tutto il tempo con il pubblico e sprigionando energie forti che fanno saltare le persone di canzone in canzone senza fermarsi mai.

Il concerto è una grande festa, e come ogni festa che si rispetti, le birre scorrono a fiumi, forse alimentate dalle sonorità irlandesi che richiamano un po’ St. Patrick’s Day, per chi ovviamente dell’Irlanda conosce quello e poco altro.

Il pubblico è più eterogeneo che mai, si trovano ragazzi adolescenti che ballano come se non avessero mai ascoltato altro oltre i Flogging Molly e signore di mezz’età che si direbbe tutto tranne che ascoltano e ballano musica di questo tipo. E proprio per questa eterogeneità si crea un clima di gioia e convivialità tra i partecipanti che ballano e saltano insieme, sotto le note di “Devil’s Dance Floor”,“Drunken Lullabies” e tante altre canzoni del repertorio della band americana.

Questo clima di amicizia e gioia comune condivisa è proprio ciò che dovrebbe essere presente ad ogni concerto, è proprio ciò che ha fatto sì che questa serata per quanto stancante dal caldo e dalle mille danze, ha permesso di uscire dai cancelli del Carroponte con il sorriso stampato addosso.



Image credits to: Arianna Carotta
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