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Very Long Song Artist

Very Long Song Title

Grazie Bachelite, è stato uno splendido festival!
Ultima serata col botto insieme ai quei pazzi dei Wrong Mæss
   30 Lug 2018   |     Redazione   |     Patrizio Ferrari   |     permalink   |      commenti
Quante sono, ad oggi, le band emergenti in grado di unire un ricco backgound musicale da una parte e la versatilità nel far sposare generi diversi dall’altra?

Difficile dirlo. Non molte probabilmente. Eppure nella realtà milanese ci sono quattro ragazzi che hanno dato vita a un progetto musicale e che queste premesse le rispecchiano alla perfezione.

Sto parlando dei Wrong Mæss, che hanno portato la loro elettronica in occasione dell’ultima serata di Bachelite Outsound Music Festival e che ho avuto il piacere (e il divertimento) di intervistare.


Premetto che mi ero già imbattuto in questi curiosi individui all’incirca un anno fa e non esagero quando dico di essere rimasto notevolmente colpito dalla loro musica e dal loro modo di stare sul palco.

In quell’occasione (in CasciNet a Milano) si esibivano per altro con un elemento in più rispetto alla formazione attuale (un addetto ai piatti/scratcher) e a me avevano ricordato tanto Floating Points per i viaggi indotti dalla chitarra e Shigeto o Nosaj Thing nelle ritmiche ora Hip-Hop ora D’n’B.

Da lì ho seguito da vicino l’incedere di questi folli musicisti milanesi e ricordavo alcune delle canzoni che avevo sentito dal vivo quando le ho poi ri-ascoltate dentro a “Hook”, il loro primo album uscito ad aprile e disponibile sia in formato digitale che fisico su Discogs.


Già, “hook”. Un uncino, o ancora meglio un “gancio per la realtà milanese che è troppo spesso povera di artisti indipendenti di riferimento” a sentire Alessandro Murtas, “effettista, parolaio e bassista”.
E fa sicuramente piacere, almeno al sottoscritto, ascoltare Artisti che alle imperversanti logiche di mercato legate a contratti e quant’altro dicono NO in funzione di un bene più alto: la musica.
Ancora più bello è che nella città in cui vivo ci siano luoghi in cui si possa vivere un intrattenimento non superficiale e “tanto pe’ ballà”, ma pensato veramente “ad Arte”.

Perchè a mettere la techno dozzinale e raccogli-masse sono bravi tutti (e forse nemmeno), così come a suonare musica commerciale in uno spazio aperto qualsiasi di Milano. Invece i ragazzi di Bachelite si sono presi la briga di rischiare, trovando anzitutto una location spettacolare fra i palazzi della Città e poi, qui sta il rischio grande davvero, proporre musica ricercata e, volendo, non facile.

E qui torno a bomba sui Wrong Mæss che appunto non suonano una musica “facile” e forse lo hanno scoperto quando “una volta è arrivato uno” che gli ha detto che la loro musica gli “faceva ca**re” supplicandoli di mettere “la technoo”…
Un problema tipicamente “italiano”? Loro lo scopriranno presto perchè quest’estate saranno in viaggio per vari paesi d’Europa (ancora devono mettersi d’accordo su quali) e le loro armi saranno i loro strumenti, una cassa auto-costruita e un berretto per raccogliere offerte dai passanti.

“All’estero è davvero meglio? Vediamo”.

Il loro sarà un viaggio all’insegna della “contaminazione e dell’esplorazione”, esporteranno il loro sound in altri paesi e vedranno che effetto farà a persone abituate magari ad ascoltare tutt’altro.

Mettersi in gioco, esplorare ed essere aperti alle contaminazioni esterne: è questa la morale che ci insegnano Zanna, Enrico, Paolone e Alessandro.

E la morale è anche che per ottenere le cose belle bisogna rischiare e qui tutti i miei complimenti vanno ai ragazzi di Bachelite per aver gestito un gran bell’evento: a loro la cittadinanza milanese sarà sicuramente grata per aver alleviato la calura degli afosi mercoledì milanesi con un festival all’insegna dell’ottima musica, del buon cibo e della bella compagnia.

Arrivederci all’anno prossimo!
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