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Very Long Song Artist

Very Long Song Title

Ho sentito Rancore in concerto...
...ed ho pianto due volte
   18 Giu 2018   |     Redazione   |     Xhulja Doci   |     permalink   |      commenti
Settimana scorsa sono andata a sentire Rancore al Carroponte e questo, essendo il mio primo articolo, non sarà per niente professionale ma giuro sulle lacrime che ho pianto durante la serata, che parto con le migliori intenzioni.

Riavvolgiamo il nastro.

Martedì 12 giugno, ore 20 circa.
Fino a due ore prima nessuno sapeva se il concerto si sarebbe tenuto o no, a causa delle tempeste tropicali presenti in tutta la brianza e metà -se non tutti- gli amici e conoscenti che dovevo incontrare al concerto, mi stavano dando buca.
Fortunatamente il Carroponte pare non essere stato intaccato da questa disgrazia, tanto da averci permesso di sentire il concerto stando sul prato del palco piccolo senza avere il fango fino alle ginocchia.

Il pubblico, non da meno, ha sorpreso le mie aspettative: una folla non troppo allargata di persone che facevano parte della fan base più stretta del rapper. Vi sembrerà una sciocchezza ma è un dato molto importante perchè dimostra come, nonostante la stragrande maggioranza degli ascoltatori rap sia diventata di ascoltatori trap, il tipo di musica che fa Rancore non è stato sommerso ma anzi, si è rafforzato proprio grazie alla comunità degli appassionati che si è compattata.
Il rapper infatti è in giro da più di 10 anni e nonostante le mode siano cambiate, la fanbase che sta a monte non è composta dai classici affezionati di musica “vintage” o alternativa (i classici hipster per intenderci) ma da persone che partecipano attivamente, che vogliono realmente che il proprio rapper preferito produca qualcosa di nuovo e che cresca. Questo infatti ha permesso Rancore di instaurare un rapporto intimo con le persone e di non fare solo un’esibizione artistica.

Il concerto inizia con Underman, primo singolo dell’ultimo album Musica per bambini, uscito il 1 giugno per Hermetic. Nonostante fossero passati solo 11 giorni dall’uscita del disco, tutta la gente ha cantato insieme al rapper, a dimostrazione del legame forte con la sua musica e di tutta la scena rap che circonda.

Lo spettacolo quindi è un susseguirsi di pezzi nuovi come Giocattoli, Sangue di drago, Giovani artisti e pezzi più datati come S.U.N.S.H.I.N.E. e Capolinea fatti in collaborazione con Dj Myke.

Tra una canzone e l’altra, Rancore, ha voluto spiegare il significato dei testi, il come è arrivato a quella composizione ma cosa più importante, le esperienze della sua vita che lo hanno portato ad essere ciò che è: ha parlato di suo padre, deceduto diversi anni fa, della sua depressione raccontata anche con il pezzo Depressissimo, fino alla sua difficoltà di relazionarsi con le persone, il farsi capire e al contempo capire gli altri.

Ci ha parlato della scena rap in cui ha vissuto, dei mille artisti con cui ha collaborato (Murubutu, Skioffi, Dargen D'amico per citarne alcuni) e del difficile rapporto con i propri amici, il proprio quartiere e la scena rap di oggi anche con battute come "Regà magnate, nun ve magnate le parole, magnate davvero!".

È stata questa la componente più importante del concerto, perchè si sa che comunque Rancore è tecnicamente bravo, ce lo ha dimostrato anche con l’esibizione di Beep beep rappando ad una velocità impressionante (cosa che io mi sarei già impappinata alla seconda sillaba).

Nonostante ciò, è la parte emotiva che ha prevalso su tutto, quella che ha commosso e conquistato tutti, quella che a fine concerto, dopo 17 pezzi e la chiusura con Questo pianeta, ha fatto pensare che oltre ad essere un bravo rapper, Rancore è proprio una brava persona.

Xhulja Doci

<sub>(crediti per l'immagine di copertina a Diapasonvibe.it)</sub>
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