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Very Long Song Artist

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Sul divano con godblesscomputers
Godblesscomputers racconta la sua evoluzione musicale, tra ricordi dei primi mixtapes e un tour che sta andando alla grande
   06 Nov 2017   |     Redazione   |     Philip Michael Grasselli   |     permalink   |      commenti
Quella che si è svolta lo scorso 28 ottobre al Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito di Milano è stata la terza tappa di Solchi, il tour di Godblesscomputers, noto per gli amici come Lorenzo Nada. Con lui, c’è stato il supporto di Giulio Abatangelo, membro dei Klune e dei Lev, per “chitarra, basso e bellezza” e di Federico “Ioshi” Mazzolo, batterista dei Mellow Mood, per “batteria e felicità”.


Come sta procedendo il tour? Ti aspettavi un riscontro del genere da parte del pubblico?

Lorenzo: Per ora siamo a tre date: Bologna, molto emozionante perché suonavo nella mia città; poi Livorno, anche quella super-data e poi siamo qua a Milano. Sinceramente non mi aspettavo una cosa del genere, anche se, comunque, è normale che si tenda a crescere piano piano, con l’aspettativa che aumenti il bacino di affluenza del pubblico. In ogni caso, è sempre una soddisfazione passare da suonare davanti a poche decine di persone a vari club al completo. Poi, vabbè, siamo ancora all’inizio del tour…


Come nasce Solchi? Che influenze musicali ha?

Lorenzo: Sono partito da delle registrazioni di vecchie cassette che non ascoltavo più da quand’ero bambino, visto che non avevo più modo di riprodurle. Poco tempo fa sono riuscito a digitalizzarle e sono riemersi i ricordi: difatti, il concept è quello di rendere omaggio alla mia gioventù e, soprattutto, al mio percorso evolutivo dai primi mixtape a quello che sono oggi. Per questo disco, oltre a queste registrazioni, ho attinto anche da altre persone e da altri musicisti, come Giulio.

Federico: L’ispirazione musicale proprio top è Fat Freddy’s Drop direttamente dalla Nuova Zelanda, che uniscono elementi fondamentali come reggae, dub, soul, black music ed elettronica.

Lorenzo: Ma oltre a loro, guardate che in Nuova Zelanda c’è un panorama musicale incredibile, che in Italia è ben poco conosciuto, con uno stile identificabile come Pacific Sound e con un groove pazzesco.


Ascoltando i tuoi brani, mi verrebbe in mente di inserirli come colonna sonora di qualche film. Hai mai pensato di comporre musica per lungometraggi?

Lorenzo: Sinceramente ci ho pensato spesso e se qualcuno mi proponesse di farlo, lo farei molto volentieri. Sarei più per i B movie o robe un po’ soft porn, con della trama un po’ piccante, però ricercata: ormai il porno è tutto quanto un mega-mainstream, tutto ‘sto patinato. A me piacciono più le robe in bianco e nero…

Federico: …deve avere groove (e scoppiamo tutti a ridere, ndr).


Al di là della musica, che passioni avete?

Federico: Io sono surfista. Tra l’altro ho anche mezza famiglia in Australia, quindi uno scalo in quei posticini non sarebbe male…

Lorenzo: Io sono più per la piscina, mi piace nuotare. Altre passioni? Sconfitte amorose, corsa ogni tanto, libri, serie TV.

Giulio: Io ho un po’ di passioni anche io, anche io sono appassionato di fiiii… lm, mi piacciono moltissimo!


E appena scatta quest’affermazione, vi consigliamo di andare a vedere il video per capire perché siamo esplosi tutti e quattro dal ridere!

Dopo i saluti di rito, il concerto è stato assai coinvolgente, da sold out e con groove da paura per appagare completamente il pubblico venuto da tutte le parti d’Italia: date queste condizioni, i dubbi di Lorenzo a.k.a. Godblesscomputers sul successo del tour non possono che essere sfatati in maniera categorica.


Philip M. Grasselli
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