Si apre finalmente il 23 ottobre la decima edizione del Jazzmi, ricorrenza imperdibile per appassionati di jazz e di musica in generale. Fino al 9 novembre, Milano sarà sfondo di una vasta rassegna di oltre 200 concerti, sparsi tra i quartieri della città e la provincia.
Il festival si propone di "togliere cravatta ed abito scuro al jazz", calarlo nella realtà cittadina e incontrare i suoi abitanti, nel suo tipico clima di fermento e sperimentazione.
Da Flying Lotus (in copertina) ad un intramontabile Enrico Intra, dai Kokoroko ai nuovi talenti del Jam the Future, l'offerta di quest'anno è quanto mai interessante e variegata.
Il jazz e la città
Se in questi 10 anni il Jazzmi ha avuto tutto questo successo è anche grazie al perfetto matrimonio con Milano.
Fin dalla sua nascita, Luciano Linzi e Titti Santini presero spunto dal cugino londinese: un evento aperto, a generi, stili diversi e alla comunione con altre arti, e diffuso.
Diffuso per i quartieri della città e nella periferia, grazie sia alla conformazione di Milano che al suo ricco tessuto di teatri, centri culturali e associazioni artistiche.
La nostra città si è dimostrata terreno fertile per questa iniziativa, sia per la sua longeva cultura jazzistica, che per la sua predisposizione alla contaminazione, alla sperimentazione e alla novità.
Ed è così che, negli ultimi 10 annil, il Jazzmi ha avvicinato sempre più persone al genere e alle realtà che qui operano tutto l'anno. "Una città che si vuole aperta all'ascolto e al dialogo, che si pensa esemplare per integrazione tra culture diverse, una capitale delle dinamica e visionaria, non può che rispecchiarsi in una musica in continua evoluzione e piena di futuro come il jazz."
I luoghi
La casa scelta al momento del concepimento del festival fu la Triennale di Milano, e lo rimane ancora oggi. Un luogo che ha visto negli anni '50 e '60 esibirsi i grandissimi di questo genere, tra cui lo stesso Miles Davis, nel suo Teatro dell'Arte.
I concerti del festival sono inoltre accolti in tantissimi centri della cultura milanese, tra cui vari teatri, il conservatorio e club come l'Alcatraz e il BASE.
Tra gli altri, spicca il Blue Note di Milano, una delle sopracitate realtà in cui il jazz è protagonista durante tutto l'anno, unica sede europea del club e celeberrimo pilastro del jazz italiano.
Il festival si pone come obiettivo di essere cassa di risonanza per questa e altre associazioni, ed abbattere in questo periodo la barriera della visibilità per dare energia al movimento.
ll programma
La rassegna è vastissima e molto varia, potete leggerla nella sua interezza qui.
L'ospite più conosciuto anche a livello internazionale è Flying Lotus, che suonerà il 4 Novembre al Fabrique. Un artista poliedrico, capace di unire elettronica, jazz, rap e hip hop in una musica vorticosa e contaminata.
Citiamo anche due grandi del jazz italiano come Paolo Fresu e Enrico Intra e i numerosissimi artisti internazionali come i Kokoroko, Diana Krall, Bilal e l'orchestra Baobab.
E ancora i nuovi talenti del Jam the Future di Volvo e tantissimi altri artisti.
Non possiamo che consigliarvi, se potete, di partecipare agli eventi di questo festival e di lasciarvi sorprendere dalla capacità di avvolgervi di questa musica, dal suo essere contaminazione per natura, dalla sua espressività e potenza dal vivo.
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