Non è facile trovare le parole giuste per raccontare il concerto di Gazzelle a San Siro di domenica 22 giugno. È stata l’ultima data prima di una pausa, come ha ricordato lui stesso dal palco, e lo si percepiva chiaramente. È stata una serata speciale: a tratti malinconica, ma soprattutto intensa e viva.
L’apertura con Punk e Fottuta Canzone ha subito dato il tono al concerto. Il pubblico era partecipe e l’atmosfera carica. Poi è iniziato un vero e proprio viaggio attraverso la sua discografia alternando momenti di energia ed altri più intimi: da canzoni un po’ meno recenti, come Sopra o Scintille, al suo ultimo album “Indi”, con Grattacieli meteoriti gli angeli o Da capo a 12.
Uno dei momenti più coinvolgenti è stato durante la canzone Milioni con l’arrivo sul palco di cantante Fulminacci per un duetto accolto con entusiasmo. Poco dopo è salita sul palco anche Mara Sattei per cantare insieme a lei Tuttecose, riportando alla mente l’estate in cui quel brano era ovunque.
Tra i dettagli che hanno reso il concerto speciale c’erano anche gli arrangiamenti, come il violino e il violoncello, che hanno dato profondità a molti brani. E non sono mancati anche dei piccoli fuori programma, come il “Buon Compleanno” cantato al pianista Ettore o il coro “Flavio Flavio” rivolto al cantante che ha suscitato applausi spontanei e ha reso l’atmosfera ancora più umana.
Il momento più toccante? Una canzone dedicata ai suoi genitori, presenti tra il pubblico, e La prima canzone d'amore dedicata alla finanziata Ilaria. Canzone durante la quale ci sono state due proposte di matrimonio sugli spalti. Emozione pura, tra applausi, lacrime e abbracci.
A chiudere il concerto, una pioggia di coriandoli durante Destri, cantata a squarciagola, e Scintille che ha illuminato San Siro con tutte le torce accese dal pubblico. Tutti in piedi, occhi lucidi e voci spezzate dall’emozione.
Se davvero questa è stata l’ultima tappa prima di fermarsi per un po’, Gazzelle ha salutato nel modo più autentico possibile: con la sua solita malinconia che lo contraddistingue, ma lasciando addosso qualcosa di più profondo, come quella nostalgia che hai quando finisce un bel film e si rimane seduti a fissare lo schermo.
Grazie Flavio, ci vediamo dopo la pausa. Ma non farci aspettare troppo.
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Una serata speciale a San Siro