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Clairo: Charm - Recensione Album
Clairo raggiunge la maturità artistica, incastonando una gemma brillantissima nel firmamento musicale del 2024.
   22 Set 2024   |     Listening Party   |     Tancredi Pezzoni   |     permalink   |      commenti
Charm rappresenta l’ennesima evoluzione e stravolgimento del paradigma artistico di Claire Cottrill, che arriva al terzo album da anni di crescita continua.

La parabola di Clairo inizia nel 2017, con la pubblicazione su Youtube del video di “Pretty Girl”, che riscuote un enorme successo, soprattutto su Internet, e le procura un contratto discografico, dopo qualche anno di pubblicazioni autoprodotte su piattaforme come Soundcloud.


Gli anni che seguono, vengono vissuti dalla cantautrice di Atlanta anche tra le critiche, che la vorrebbero un prodotto dell’industria discografica. Critiche tuttavia in larga parte infondate, e quantomeno ininfluenti in un mondo, peraltro, pieno di vere “industry plant” che vengono giustamente lasciate in pace nel momento in cui danno seguito con talento ai primi successi.


L’esordio discografico, dopo qualche singolo e un EP, arriva nel 2019 con Immunity che, pur non essendo privo di un certo manierismo pop tutto americano, lascia già trasparire la bontà della Cottrill come autrice di testi e melodie veramente interessanti.
Con Sling, il secondo album uscito nel 2021, Clairo si smarca elegantemente dal lato più acerbo del debutto e propone ballad tanto delicate quanto armonicamente meravigliose e, a scapito forse di una certa coesione, molto sorprendenti; sorrette, anche grazie all’inedito sodalizio artistico con Jack Antonoff, da un tappeto musicale decisamente convincente.


Charm rappresenta dunque un distillato delle precedenti esperienze di Clairo: torna l’immediatezza pop degli esordi, ma rimane anche la brillantezza melodica di Sling. La lezione di ispirazioni come Carole King e Norah Jones appare completamente assimilata, e il risultato è un album perfettamente coeso e in cui ogni traccia è coerente con le altre.

I temi sono diversi, ma tutti affrontati con una profondità e una convinzione possibile solo a chi vive ciò di cui scrive: dalla difficoltà a connettersi con gli altri di "Nomad", al bisogno di sentirsi desiderati di "Sexy to Someone", o all’amara gratitudine per il tempo speso con una persona che non si ama più, tema di "Thank You".


Le canzoni di Charm si reggono da sole, ma scivolano una dentro l’altra con grande facilità, e rendono l’album un ascolto veramente piacevole. La firma sonora è di Leon Michels, terzo produttore diverso per il terzo album, che appare la collaborazione più riuscita finora: gli arrangiamenti soul e il sound squisitamente analogico sono una splendida veste su misura che aderisce perfettamente alle canzoni della Cottrill, che emergono sempre a prescindere dai produttori.


Il terzo lavoro di Claire Cottrill è un album dolce, sincero e che parla una lingua universale; sicuramente una delle uscite migliori di quest’anno, che potrebbe diventare il primo classico di una discografia altrettanto brillante.


Rating: 9/10
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