Lo sport ha avuto i suoi protagonisti e noi di Sporting Club vogliamo raccontarveli.
Ogni martedì dalle 18 alle 20 siamo in diretta su POLI.RADIO e, commentando gli eventi sportivi, diamo sempre uno sguardo al passato, fondamentale per capire lo sport contemporaneo.
La nostra rubrica story ci porta alla scoperta di una partita epica, rimasta nella storia del tennis.
Riportiamo di seguito il testo.
Ci sono eventi che caratterizzano inequivocabilmente la vita e la carriera di uno sportivo nell’immaginario collettivo.
Gli esempi sono a migliaia: per Michael Jordan, ad esempio, è il suo ultimo tiro da Chicago Bull, in finale nel 98; per Ayrton Senna è probabilmente l’urlo di gioia e dolore al termine del gran premio del Brasile nel 1991, mentre per Maradona è il gol del secolo, ai quarti di finale dei mondiali del 86.
Ecco, a Wimbledon, Londra, alle 14 di domenica 6 luglio 2008, stava per accadere uno di questi eventi.
I protagonisti sono due, li conoscete, Roger Federer e Rafa Nadal, che insieme a Novak Djokovic terranno sotto scacco l’olimpo del tennis per una generazione, con un’ oligarchia di dominio che non si è mai vista nella storia degli sport.
Ma come approdano, i due protagonisti, a questa finale?
Quella del 2008 è la prima di moltissime “stagioni fotocopia” in cui i titoli del grande slam se li divideranno i soliti tre, infatti il primo, in ordine cronologico, dei grandi tornei: l’Australian Open, viene conquistato da Djokovic, alla prima vittoria di uno dei Majors, che chiuderà poi la stagione trionfando anche alle Atp Finals.
Ma se l’exploit di Djokovic a inizio stagione lascia intravedere, vicinissimo, il futuro del tennis, per il resto della stagione sono ancora Federer e Nadal a farla da padroni; i due arrivano, infatti, a giocarsi Wimbledon avendo conquistato ben 14 dei 16 tornei slam precedenti ed essendosi appena sfidati in una finale, agli Open di Francia, che aveva visto lo spagnolo imporsi con un perentorio 6-1, 6-3, 6-0.
Roger Federer e Rafael Nadal sono nel pieno del loro prime, entrambi al top della forma e forse nel periodo migliore della loro carriera e a tutto questo si aggiungono motivazioni sportive e personali: Federer aveva vinto tutte le edizioni di Wimbledon dal 2003 in poi ed aveva appena subito una sconfitta pesantissima proprio dallo spagnolo, al Roland Garros; dal canto suo Nadal prima di allora non aveva mai vinto un torneo del grande Slam che non fosse appunto quello francese e voleva scrollarsi dalle spalle la reputazione di “specialista” della terra battuta.
La finale inizia con Rafa Nadal che parte benissimo prendendosi i primi due set per sei game a quattro, grazie al suo strapotere fisico riesce finalmente a far soffrire lo svizzero su erba dopo che per due anni di fila, 2006 e 2007, era stato sconfitto in finale.
Addirittura, dopo aver subito un punto nel secondo set, Federer lancia un urlo di frustrazione, scena rarissima da parte sua, che lascia di stucco anche i commentatori.
La partita procede ed è uno spettacolo per gli occhi, come spesso accade nelle grandi finali Slam il match, passato da tanto il tempo corrispondente alla durata di una partita normale, non è ancora deciso ma nonostante la fatica i due non si risparmiano colpi, Feder è cinico, nervoso e non si concede nessun errore, Nadal sembra che non veda l’ora di giocare il prossimo punto e aggredisce fisicamente la partita.
Sotto di due set Roger Federer, che soffre evidentemente l’esplosività di Nadal, riesce a riprendere le redini della partita e appoggiandosi alla sua tecnica perfetta riesce ad agguantare i due set successivi, entrambi al tie-break, rimanendo glaciale di fronte ai match-point per Nadal, non guarda il suo avversario, ha gli occhi sul campo, sulla racchetta ripassa mentalmente tutto il suo arsenale e sfodera un capolavoro rinviando tutto all’ultimo set.
Dopo aver giocato per ore, con anche una lunga interruzione dovuta alla pioggia, quella del 2008 è stata infatti l’ultima stagione di Wimbledon prima dell’introduzione del tetto mobile, la finale si decide all’ultimo, senza nessun calo di tensione e nessuno dei due che cede all’altro dimostrando ancora una volta, come avevano sempre fatto e continueranno a fare, che la caratteristica che accomuna questi due campioni è il rifiuto assoluto di perdere, il loro avversario deve dimostrarsi più forte in tutto e batterli, non saranno mai loro a cedere.
Tuttavia, e questa è la crudele bellezza di tutti gli sport, a vincere sarà uno solo e, ironia della sorte, è un errore a condannare Federer e a determinare il trionfo di Nadal.
Per pochi centimetri la rete trattiene la pallina sull’ultimo colpo di Federer e Nadal si getta a terra immediatamente, ha vinto finalmente anche a Wimbledon e continuerà a vincere tantissimo e su tutte le superfici.
Il sole tramonta su Wimbledon a concludere una giornata che rimarrà per sempre nella storia del tennis e dello sport ma non sarà l’ultimo atto della straordinaria generazione di campioni che ha avuto in questa finale forse il momento più alto.
Testo e voce di Tancredi Pezzoni
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Sporting Club Story: WIMBLEDON 2008
La partita del secolo