IN RIPRODUZIONE

DA WEBCAM

ASCOLTACI!

LICENZA SIAE 202200000075 | LICENZA SCF 937/14 | C.F. 97703440152

© 2008-2024 POLI.RADIO | TUTTI I DIRITTI RISERVATI | Iniziativa realizzata con il contributo del POLITECNICO DI MILANO

Nascondi dock Mostra dock

Very Long Song Artist

Very Long Song Title

Max Ernst a Palazzo Reale
Il surrealismo dell'artista tedesco in mostra a Milano
   13 Ott 2022   |     Redazione   |     Ludovica Pellecchi   |     permalink   |      commenti
Palazzo Reale presenta la prima retrospettiva italiana sull’artista surrealista Max Ernst, aperta al pubblico fino al 26 febbraio 2023. I curatori, Martina Mazzotta e Jurgen Pech, hanno dato vita ad una mostra antologica dedicata all’artista ottenendo più di 80 prestiti, non solo da musei e fondazioni, ma anche e soprattutto da collezioni private. Il numero e la qualità dei prestiti hanno permesso di presentare in mostra opere che non sono state visibili al pubblico per oltre 50 anni.

È importante sottolineare che questa retrospettiva raccoglie tre grandi testimoni.
Il primo e più recente, è raccolto dalla Biennale di Venezia del 2022 che ha dedicato molta attenzione al movimento surrealista e, per giunta, prende il nome - “The milk of dreams” - dal libro per bambini scritto dall’artista surrealista Leonora Carrington che fu compagna di Max Ernst per alcuni anni.
In concomitanza con la Biennale, la Fondazione Peggy Guggheneim di Venezia, in collaborazione con il Museo Barberini di Potsdam, inaugurava la mostra “Surrealismo e Magia” di cui Ernst, che fu marito di Peggy Guggheneim, era un grande protagonista.
Il terzo testimone ci riporta direttamente a Palazzo Reale, che nel 1989 presentò una grande esposizione sui Surrealisti, esposizione che ha con l’attuale retrospettiva su Ernst una grande caratteristica comune: aver presentato il movimento surrealista nelle sue molteplici sfaccettature, non limitandosi ad un mero punto di vista pittorico.

È infatti questo che un visitatore deve prepararsi a scoprire nelle sale di Palazzo Reale: un Ernst come non lo si è mai visto, nella sua piena interezza artistica.

Nove sezioni dedicate e quattro percorsi tematici accompagnano una ricchissima narrazione. Ripercorreremo per le sale una vita costellata da grandi e travolgenti amori e da profonde amicizie che hanno influenzato l’artista nella sua produzione. Ripercorreremo i suoi viaggi, il suo cosmopolitismo e l’evoluzione della sua arte. Conosceremo un uomo che è stato straniero in Francia, negli Stati Uniti e poi di nuovo in Europa. Conosceremo questo straniero, ma saremo noi, ora, stranieri davanti alle sue opere. Opere che osserveremo in ordine cronologico, trovandovi non solo caratteristiche surrealiste, ma anche espressioniste, dadaiste, metafisiche, patafisiche e informali. Osserveremo le sue opere e vedremo l’evoluzione delle sue tecniche pittoriche: dal dripping al collage senza colla, dal frottage e grattage alle calcomanie.
Ci troveremo di fronte ad un artista veramente poliedrico: pittore, scultore, scrittore, fotografo, litografo, crittografo, orafo.
Palazzo Reale ci presenta per la prima volta, sotto ogni sua sfaccettatura, un uomo dedito al puro piacere della creazione: Max Ernst.

Durante la conferenza stampa in occasione dell’inaugurazione della mostra “Surrealismo e Magia” alla fondazione Peggy Guggheneim di Venezia, la curatrice disse che il motivo principale per cui avevano scelto di dedicare una esposizione al movimento Surrealista era la sua estrema contemporaneità.
Abbiamo allora chiesto al co-curatore Jurgen Pech se secondo lui un visitatore possa, in questa retrospettiva a Palazzo Reale, cogliere nella produzione di Max Ernst lo stesso sentore di contemporaneità nelle tematiche affrontate e nei messaggi proposti.
“Assolutamente” risponde Pech “In una delle prime sale è esposta una litografia di Max Ernst dal titolo ‘Un albero muore’. La litografia fa parte di un libro che parla appunto delle imminenti catastrofi naturali, delle quali Ernst era estremamente cosciente. Uno dei principi morali più forte in Max Ernst è il rifiuto categorico di fare violenza alla natura, rifiuto che nell’atto pratico possiamo trovare nella tecnica del frottage (tecnica di disegno e pittura basata sul principio dello sfregamento, ndr.) con la quale lui è in grado di creare l’immagine del legno sulla carta. “Il legno rimane legno, ma con la libertà di fare altro” dice Ernst. E lalibertà, appunto, è il tema più importante per Ernst, il suo motore, e un altro messaggio molto contemporaneo. La libertà che non ha avuto da giovane tra le due guerre, nella sua Europa occupata dai Nazisti, l’ha poi cercata per tutta la vita. L’ha cercata rendendosi l’uomo cosmopolita che oggi noi conosciamo, nelle sue relazioni amorose, ma, soprattutto, nella sua arte. La libertà di espressione, di
pensiero. Il principio della libertà è comunque anche uno degli elementi fondanti del movimento Surrealista che si è sempre battuto ed esposto contro la chiesa, il capitalismo, le diseguaglianze sociali, la guerra.
In questa mostra non sono presenti chiari rimandi alle varie campagne politiche a cui Ernst ha preso parte nel corso della sua vita, ma basti pensare alla sua viva partecipazione alle proteste contro la guerra in Vietnam nel ’68 per avere una chiara idea di quanto la posizione di Ernst sia, anche oggi, più contemporanea che mai.”

In conclusione, alcune informazioni tecniche.
La mostra è così densa di informazioni e di stimoli che per potercisi immergere a dovere, per comprenderla e goderne, una sola visita non basta. Per questo motivo Palazzo Reale, in collaborazione con Electa e con il gruppo Mondadori, si sta organizzando per dare la possibilità a chi già ha visitato la mostra una volta, di pagare un biglietto ridotto se decidesse di vederla di nuovo. In attesa di ulteriori aggiornamenti su quella che potrebbe essere una grandiosa iniziativa, il consiglio è: se andate, conservate il biglietto!

Inoltre, questa mostra propone delle collaborazioni importanti con istituzioni culturali del Comune di Milano, il cui obbiettivo è quello affiancare all’esibizione di Palazzo Reale, una riflessione audio visiva e cinematografica sul Surrealismo. Dunque, da adesso fino alla fine di febbraio, l’Orchestra Sinfonica e la Cineteca di Milano ci proporranno eventi correlati a questa grandiosa retrospettiva. Stay tuned!
guggheneim, max ernst, milano, palazzo reale, surrealismo