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Very Long Song Artist

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Poca innovazione e stonature: una seconda serata sottotono
Elisa con Ditonellapiaga & Rettore risvegliano lo show
   03 Feb 2022   |     Redazione   |     Alessandra Stefanini   |     permalink   |      commenti
Se ieri dicevamo "Vai Ama, apri tutto", oggi ci rimangiamo questo entusiasmo, arrivati faticosamente al termine di questa seconda puntata del 72° Festival di Sanremo.

Partiamo da un momento “Oh back in my days”, ricordando nostalgicamente quei festival dove era tassativa la non interazione tra presentatore e artista in gara, mentre oggi è diventato un po’ come quando nei negozi ti dicono "We ciao" che tu abbia 15 o 83 anni. Ecco, uguale: i cantanti si prendono la libertà di parlare nell’orecchio ad Amadeus o di entrare ed essere accolti e presentati come se fossero ospiti. Le cose stanno sfuggendo un po’ di mano, ve lo dico.

Ma, tolto questo momento bacchettone, lo spettacolo di stasera non decolla, rimane lì, in attesa della fine, accendendosi sporadicamente grazie all’ospite comico, Checco Zalone, o alla sapiente scelta di mettere Ditonellapiaga & Rettore a quel punto della scaletta, che con la loro Chimica hanno dato una scossa ai molti sopiti sui loro divani.

Partiamo proprio da Checco a raccontare una serata che ha voluto trattare temi socialmente rilevanti (grandi assenti nei testi smielosissimi di questa edizione), come il razzismo e l’omofobia, in una chiave che ha aperto, ve lo diciamo, un vero e proprio dibattito in redazione.

La co-conduttrice della serata, l’attrice Lorena Cesarini, ha sicuramente dato voce a un argomento centrale (allucinante che lo debba essere ancora nel 2022 ma ok -Ndr) come quello del razzismo, prendendo spunto da alcune abominevoli affermazioni lette sul web dopo l’annuncio della sua partecipazione al Festival. Possiamo essere sinceri? Non era necessario che si presentasse come se dovesse giustificare l’essersi guadagnata quel posto sul palco dell’Ariston, né meritavano questi leoni da tastiera tutto questo spazio…ma tant’è, sempre utile ricordare in prima serata il significato delle parole.

Su Checco Zalone, invece, la risata è stata unanime in sala, confusa a POLI.RADIO: sulle note della celebre Angela (che ha eseguito “anche senza cachet aggiuntivo” cit.) ha riconquistato anche i cuori più duri, rimasti un po’ perplessi dal primo monologo, che voleva essere in realtà un modo ironico per puntare il dito contro al perbenismo omofobo di cui molte persone si vestono ogni giorno. E tra un Albano-virologo e un rapper “Poco Ricco”, il comico pugliese porta a casa la sua prima partecipazione a Sanremo.

Musicalmente parlando, la serata è stata decisamente sbilanciata: i pezzi forti distribuiti soprattutto ieri, donando a questo mercoledì delle perle capaci di rilanciare uno show traballante, come Elisa, che si riveste di quel look semplice ed etereo della sua prima partecipazione sanremese, portando non solo un bel un brano, ma eseguendolo meglio che su Spotify. “Gioca un altro campionato”, ci siamo detti a POLI.RADIO e in effetti è proprio così.

Oltre al già menzionato scoppiettante duo femminile, sicuramente Emma ha regalato un’esibizione interessante: il brano niente di eccezionale, però lei – splendidamente vestita – porta la sua potenza vocale all’Ariston, che si scioglie poi in un dolce abbraccio con un direttore d’orchestra d’eccezione come Francesca Michielin che, da sapiente musicista quale è, omaggia il Primo Violino con i fiori appena ricevuti da Amadeus.

Plauso alla voce del redivivo Irama, sempre graffiante il pathos di Fabrizio Moro, Iva Zanicchi fa il suo e Matteo Romano almeno canta bene, perché la canzone è letteralmente trascurabile. Peccato per un’esibizione non eccelsa, perché il brano di Giovanni Truppi (che conta un team di autori impressionante), è molto interessante.

Le noti dolenti: Tananai ammazza un brano che sarebbe pure orecchiabile se lui sapesse cantare; Highsnob & Hu, dimenticabili; Sangiovanni c’è da chiedersi davvero perché ce lo siamo meritato con Aka 7even al seguito; e rispetto a Le Vibrazioni ci sentiamo di parafrasare il loro brano, affermando che “Fa male tantissimo” sentire Sarcina cantare così. Non ci siamo.

Che dire, forse meno male che almeno l’Eurovision quest’anno lo vivremo comunque da protagonisti, essendo che al grande show torinese mancano esattamente 100 giorni, come ci hanno ricordato i presentatori invitati stasera – ovvero Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika – perché non uscirà da questo Festival una nuova Zitti e buoni, ahimé.

*Rullo di tamburi* è il momento delle classifiche Sala Stampa, iniziando da quella parziale di questa seconda serata:

1) Elisa
2) Emma
3) Ditonellapiaga & Rettore
4) Irama
5) Fabrizio Moro
6) Giovanni Truppi
7) Sangiovanni
8) Matteo Romano
9) Highsnob & Hu
10) Iva Zanicchi
11) Aka 7even
12) Le Vibrazioni
13) Tananai

E ora quella generale:

1) Elisa
2) Mahmood & Blanco
3) La Rappresentante di Lista
4) Dargen D’Amico
5) Gianni Morandi
6) Emma
7) Ditonellapiaga & Rettore
8) Massimo Ranieri
9) Irama
10) Fabrizio Moro
11) Giovanni Truppi
12) Noemi
13) Sangiovanni
14) Michele Bravi
15) Rkomi
16) Achille Lauro ft. Harlem Gospel Choir
17) Matteo Romano
18) Highsnob & Hu
19) Giusy Ferreri
20) Iva Zanicchi
21) Aka 7even
22) Le Vibrazioni
23) Yuman
24) Tananai
25) Ana Mena

Ora non ci resta che prepararci alla carrellata delle 25 canzoni, per una terza puntata sicuramente lunga ma utile a un secondo ascolto, cosa che molti di questi brani necessitano.

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Foto: Profilo Instagram@sanremorai
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