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Very Long Song Artist

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Caro Dan Reynolds, noi ti obbediamo (e amiamo tantissimo)
Imagine Dragons immensi al Milano Rocks
   07 Set 2018   |     Redazione   |     Alessandra Stefanini   |     permalink   |      commenti
È piovuto davvero tanto, partiamo da questo punto. È piovuto così tanto che a un certo punto ho ringraziato di avere un telefono resistente all’acqua mentre facevo foto e video.

Perché parto da questa considerazione? Perché credo che sia fondamentale per capire l’atmosfera fuori dal tempo e dallo spazio che noi fortunati presenti abbiamo vissuto ieri sera, al primo concerto del brand new Milano Rocks.

La lineup della prima giornata del festival (che magari la prossima volta organizziamo meglio come logistica) ha visto i londinesi The Vaccines rompere il ghiaccio, con quello stile British alternativo che a noi ci piace e che tutti hanno ballato, qualcuno cantato, ma sicuramente tutti apprezzato.

Quell’animale da palcoscenico di Justin Young ha sfoderato tutto il suo italiano (che è quello che sanno tutti i musicisti internazionali, cioè “Grazi” “Ti amou” e “Ciao Italy”) e soprattutto concluso con un “Enjoy the Imagine Dragons” che ha fatto salire l’hype, già sufficientemente pompato, alle stelle. Non abbiamo ben capito perché una band con all’attivo 4 album, si sia trovata ad aprire i Måneskin più che gli headliner, ma per questa volta perdoniamo gli organizzatori.

E a proposito della band romana, beh, chapeau: esibirsi davanti a 60mila persone non è un gioco da ragazzi e hanno saputo, con quella punta di superbia che li contraddistingue, dimostrare che non sono “dei pischelli” (nota a margine: Damiano si è tolto un pezzo di vestito a brano, meno male per lui che non hanno ancora un vero e proprio repertorio...e peccato per tutte le ragazze del pubblico).

E la pioggia quindi? Giusto giusto, ora ci arrivo.

L’acqua è stata incessante e battente dalle 19 alla fine del concerto, eppure nessuno ha pensato per un secondo di andarsene. Quando gli Imagine Dragons sono saliti sul palco è stato come se, per un attimo lungo due ore, il prato che fu di Expo fosse sotto a un incantesimo davvero potente.

Mi sono trovata a pensare:”Siamo qui, fradici, un po’ infreddoliti, eppure saltiamo, balliamo, cantiamo a squarciagola e ci sentiamo felici. Che cosa incredibile che è la musica”. Come ha detto il talentuosissimo (e -lasciatemelo dire- bello bellissimo) Dan Reynolds (front man del gruppo) mentre spostava l'asta del microfono sulla passerella in mezzo al pubblico, sotto un acquazzone epico: "We're together in this"... e ci ha proprio preso.

Scaletta perfetta, tutti i pezzi più iconici sono stati eseguiti meglio che sull'album in studio, gli assoli di Wayne Sermon hanno mandato la folla in delirio e i 5 minuti di improvvisazione del batterista Daniel Platzman sono stati al cardiopalma.

Ogni canzone è stata letteralmente cantata da cima a fondo dal pubblico insieme a un Dan visibilmente gasato e felice dell'accoglienza, che al contempo non ha fatto mancare i momenti da "piangere tutte le lacrime che hai in corpo", vedi l'esecuzione di Walking The Wire e Demons: quest'ultima è stata veicolo anche per un messaggio davvero importante.

Per i profani, il singolo tratto dall'album Night Visions parla di quel lato oscuro che ognuno di noi possiede e che, purtroppo, ogni tanto diventa una bestia da cui non ci si può più nascondere; il cantante, a viso aperto e cuore pieno, ha approfittato del momento per ricordare a tutti quanto sia drammatica l'esistenza di chi convive con depressione o crisi d'ansia e di quanto un terapista, anni fa, lo aiutò, ricordando quindi come questi professionisti possano salvare moltissime persone.

Non solo un mostro di bravura, ma anche un animo sensibile (se ve la siete persa, guardate questa intervista al TheEllen Show per averne la conferma) che, con i suoi compagni, su quel palco ha davvero regalato uno spettacolo che sarà impossibile da dimenticare.

"La vostra vita vale sempre la pena di essere vissuta, sempre!" ha concluso Dan Reynolds e non posso che aggiungere che sì, la nostra vita vale sempre di essere vissuta specialmente anche per poter trascorrere altre serate magiche come questa.






Immagine di copertina credits: Francesco Prandoni / Elena Di Vincenzo
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