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Mamma Mia, che Lily James!
Dall'eredità di Cenerentola, all'eredità di Meryl Streep
   30 Lug 2018   |     Redazione   |     Marta Maria Boffelli   |     permalink   |      commenti
C’era una volta “Mamma Mia!”, adattamento cinematografico dell’omonimo musical basato sulle canzoni del gruppo pop svedese ABBA che, in occasione del suo decimo compleanno, come regalo ottiene un fratellino! Il 6 settembre, infatti, uscirà nelle sale italiane il seguito di questo fortunatissimo musical chiamato “Mamma Mia! Here We Go Again”, “Mamma Mia! Ci risiamo” in italiano, che vede in regia Ol Parker.

Il film ha una doppia valenza, in quanto intreccia le vicende di una giovane Donna appena diplomata e alla ricerca di se stessa, con quelle dell’ormai adulta e sposata Sophie; è quindi allo stesso tempo un sequel e un prequel della pellicola che tutti conosciamo. Oltre agli attori del primo film, il cast si allarga con svariati nuovi interpreti, tra cui Cher, Andy García e una sorprendente Lily James, nel ruolo di Donna.
Siamo andati a vederlo in anteprima stampa e, dopo l’attesa per via di un embargo che ci ha resi incredibilmente impazienti, è arrivato il momento di parlarvene.

Prima le note dolenti: essendo un seguito non potrà mai essere come il primo, ma non ne è neanche una versione scopiazzata e pasticciata da interpreti non all’altezza (raga… Cher! Ma che ve lo dico a fare).
Un’altra cosa: alcuni dettagli del primo sono andati persi, per esempio lo stile dei nostri padri-per-un-terzo, che 10 anni fa li prevedeva molto diversi l’uno dall’altro a rispecchiare anche gli anni delle vicende, mentre qui sono un po’ tutti e tre uguali… faccia pulita, pantaloni e maglietta, che si struggono per il loro amore. Infine, da un punto di vista “costumistico” non è storicamente accurato, ma d’altronde non viene richiesto e, diciamocelo: la versione faccia pulit- jeans-e-maglietta dei nostri baldi giovani è nettamente preferibile a quella originale.

Ma ora basta con la negatività: passiamo alle cose positive!
Come si nota dal titolo, Lily James rientra in questa categoria: brava, bella e, soprattutto, intonata. In questo film si stacca definitivamente dallo stereotipo di ragazza incarnato in Cenerentola, per raccogliere il testimone di Meryl Streep nella scoppiettante Donna. Nei flashback non si sente la mancanza della grande attrice, cosa sorprendente se si pensa che la Streep interpreta Donna a 59 anni, forte di 14 candidature all’Academy Award, di cui 2 vittorie, mentre la James di anni ne ha appena 29, e questo è il primo film in cui interpreta un personaggio primario e dalla personalità forte. Ora nessuno dice che Lily James sia la nuova Meryl Streep, però se la cava splendidamente nonostante l’altissima aspettativa.

Altra squisitezza di questo seguito sono i nostri padri! Pierce Brosnan, Stellan Skarsgård e Colin Firth riprendono i loro ruoli con estrema nonchalance e, anzi, si scatenano in più di un’occasione. Menzione d’onore per il nostro Mr Darcy che in questo film dà un’interpretazione eccellente: mi verrebbe da dire che è da andare a vedere solo per lui, meravigliosamente gay mentre balla in abiti anni ‘70.
Altro grande ritorno le forever-young amiche di Donna: Julie Walters e Christine Baranski. Le attrici riprendono il loro personaggi senza battere ciglio e sono ESILARANTI. L’interpretazione di Angel Eyes è una delle cose più belle del film, non solo musicalmente, ma anche visivamente, sia per il ballo che per la loro mimica facciale durante la canzone. Risollevano l’umore di Sophie esattamente come facevano con Donna anni prima.
E a proposito di cast: non si può non nominare Cher! Un ruolo in realtà piccolissimo per la grande attrice,poiché è presente solo nella parte finale del film, ma la sua presenza scenica è, ovviamente, enorme: quando canta “Fernando” insieme ad Andy García, la performance è da brividi.
A parte il cast, il film è particolare per la scelta narrativa. Come detto prima, funge sia da sequel che da prequel della pellicola del 2008 e lo fa passando continuamente dal passato al presente, sfruttando anche il fatto che i luoghi sono gli stessi e quindi si possono vedere i cambiamenti della location nel tempo (entrambe le pellicole sono state girate su una deliziosa isola greca).

Ma tiriamo le somme. È un film da vedere? Sì. È un film perfetto? No, ma pochi film lo sono e pochissimi quelli che hanno alle spalle un’attrice del calibro di Meryl Streep.

Detto ciò aspettando il 6 settembre non potete fare nient’altro che ascoltare le canzoni degli ABBA e cercare di credere in voi stessi anche solo la metà di Donna.

E ricordate: «Si chiama “Karma” e si pronuncia “AH!”».


Alessandra Di Nardo
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