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La grande sinfonia modeglianesca in mostra al MUDEC
La Modigliani Art Experience apre il palinsesto estivo culturale milanese
   20 Giu 2018   |     Redazione   |     Alessandra Stefanini   |     permalink   |      commenti
"Non la chiamerei propriamente mostra, si parla di Experience: non per inglesismo, ma perché il format è questo, un evento visivo che nasce come profondamente immersivo.
Una ricostruzione visiva multimediale, una spettacolarizzazione della visualizzazione, ma non come sostituto di una mostra, ma un’esperienza che si staglia parallelamente"

Queste parole con cui il Francesco Poli, curatore della Modigliani Art Experience, descrive l'evento di punta che animerà la programmazione estiva del Mudec.

Una "mostra" -non a caso tra virgolette- che nasce dal preciso intento di inserire il Museo delle Culture di Milano nel palinsesto di eventi che il Comune promuove in questo 2018, dedicati alla celebrazione del Novecento Italiano:"Per comprendere e capire qual è stato il multiforme progetto artistico italiano, in cui Modigliani gioca un ruolo da protagonista", come ricorda l'Assessore alla Cultura Filippo Del Corno, intervenuto durante la conferenza stampa di ieri, 19 giugno.

Prodotta da 24 ORE Cultura, con il supporto scientifico non solo del Mudec, ma anche del Museo del Novecento di Milano, prestatore di due delle opere che aprono l'experience, il nuovo percorso espositivo multimediale apre al pubblico oggi, 20 giugno, per accompagnarlo fino al 4 novembre.

La Modigliani Art Experience si configura come un breve -ma intenso- viaggio nelle opere e nella vita di uno dei protagonisti assoluti del Novecento, livornese di nascita divenuto poi una delle figure più mitizzate dell'avanguardia parigina, personalità istrionica, fine intellettuale, appassionato di filosofia e musica.

L'Opera ha sempre avuto un posto speciale nel suo cuore: ne ascoltava le arie e ne cantava le parole anche durante il lavoro; ecco perché Poli e The Fake Factory -studio specializzato in videoarte e new media art che si è occupato della regia- l'hanno resa protagonista della colonna sonora dell'experience:"C’è un filone biografico e uno tematico, si mettono in evidenza gli aspetti chiave dell’operato di Modigliani, tutte le evoluzioni, non in modo scolastica, ma all’interno di una narrazione visiva e sonora che ha un ritmo. Una sorta di grande sinfonia modeglianesca. La scelta della musica è importantissima, contemporanei francesi, o Opera di cui lui era molto appassionato".

Il percorso di visita si sviluppa su tre stanze: accolgono il visitatore delle opere fisiche, una novità in questa tipologia di prodotto (di cui abbiamo già avuto esempi con la Van Gogh Alive. The experience del 2016 alla Fabbrica del Vapore e la Klimt Experience sempre al Mudec l'anno scorso). La scelta è dettata da una specifica strategia artistica, come rivela Chiara Giudice, Responsabile Commerciale Mostre ed Editoria del Gruppo 24 ORE:"Vogliamo superare il concetto di mostra totalmente multimediale o totalmente espositiva/classica".

Si parla di Sala Scrigno, ove capolavori di arte primitiva africana del XX secolo, parte della collezione permanente del Mudec, e due ritratti -i già citati prestiti dal Museo del Novecento, ndr- permetteranno di confrontarsi direttamente con le opere (unica pecca: troppo vetro e troppe luci sono due elementi che non vanno d'accordo negli allestimenti museali).

La vera protagonista è però la gigantesca Experience Room che segue, dove quadri, parole, scorci di vita parigina, daranno la possibilità al visitatore di immergersi completamente nei colori -pittorici e della vita- di Montmatre e di Montparnasse del primo Novecento, dove Dedo -com'era chiamato in famiglia- si trasferisce nel 1906 (guardacaso nel quartiere vicino all'Opéra).

Segue una piccola sala che prolunga l'esperienza immersiva, concentrandosi però sui disegni e gli schizzi del Modì, da cui emergono le forme inconfondibili dei sinuosi nudi che tutti conosciamo e che il mercato apprezza particolarmente, come dimostra l'hammer price battuto da Sotheby's New York a maggio scorso per uno dei più famosi, Nu couché: 157 milioni di dollari.

La fine del percorso, estremamente social friendly, è senza dubbio la più spettacolare (e decisamente instagrammabile): una Sala degli Specchi ripropone alcune delle opere più significative dell'impressionante carriera di Modigliani, regalandone una visione amplificata, dove i colori rimbalzano sulle pareti, si espandono all'infinito, affanscinando gli astanti.

Un progetto, quello della Modigliani Art Experience, che vuole aprirsi a un pubblico trasversale: è al contempo un ripasso per gli appassionati e occasione di scoperta per chi conosce l'artista più per il nome che attraverso i suoi ritratti così riconoscibili:"Si propone a un pubblico più ampio, è un po’ come la trasposizione cinematografica di un libro, che magari è famosissimo ma nessuno ha letto se non i cultori, ma dopo il film tutti vanno in libreria, incuriositi, a comprarlo", come ricorda il curatore.

Seppure forse un po' dispersiva la scelta di un unico stanzone per la parte principale della mostra, la proposta del Mudec vale comunque una visita, specialmente se la si prende come una sorta di proiezione cinematografica in cui perdersi magari in un -troppo- caldo, estivo, pomeriggio milanese.

Una pausa rilassante ed emozionante per regalarsi un po' di bellezza a 360° gradi.
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