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Mongol Rally: un'avventura a scopo benefico
Il Team Canaletto ci presenta un evento unico al mondo, con partenza il 16 luglio
   08 Giu 2018   |     Redazione   |     Pietro Galimberti   |     permalink   |      commenti
Ogni viaggio nasconde dei segreti che si ricorderanno per tutta la vita e ad ogni partenza si immagina a quali sorprese si andrà incontro e da quali emozioni si verrà catturati.
Tuttavia ci sono viaggi che già in partenza sono diversi dagli altri, sia perché magari hanno come destinazione un luogo poco turistico, ma anche per il percorso che si andrà a compiere e il motivo per cui si è scelto di affrontare un viaggio.
Lo spirito di avventura con cui Mario Fontanella convive fin dai tempi del liceo lo ha portato, poco prima di laurearsi in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, a realizzare un sogno che non poteva più aspettare.
Incuriosito da alcuni video su YouTube, ha condiviso l’idea con il coinquilino Lorenzo Sacchi che, insieme a Tommaso Belvisi, hanno deciso di prendere parte al Mongol Rally 2018, un viaggio unico nel suo genere che avrà come destinazione Ulan Ude, in Russia (al confine con la Mongolia).

Descritta dagli organizzatori come "la più grande avventura del mondo", la storia di questa “competizione” parte nel 2004 quando su sei team partecipanti ne arrivarono quattro al traguardo, che allora era la capitale Uan Bator.
Nel 2007 i team salirono a quasi duecento, per aumentando notevolmente di anno in anno.
'Quest’anno i team partecipanti saranno circa quattrocento' spiega Mario, 'e si possono utilizzare automobili con una cilindrata inferiore ai 1200cc o motocicli con una cilindrata minore di 120cc, oppure veicoli abbastanza divertenti da violare le regole: quest’anno verrà utilizzato un pullman del citysightseeing, quelli a due piani utilizzati per i turisti!'.
Un tempo si partiva dal circuito di Goodwood, nel Regno Unito, ma oggi i punti di partenza sono sparsi in tutta l’Europa.
Il team di Mario, “team Canaletto” (il nome è quello della via dove condividono l’appartamento a Milano), percorrerà la tratta sud attraversando Turchia, Georgia, Azerbaijan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan, Kirghizistan, Kazakistan, Mongolia e Russia.
Sono circa 15000km di strade sterrate, salite (come quella del Pamir, dove si raggiungono i 5000m di altitudine) e deserti.

Viene erroneamente chiamato “rally” in quanto non è una competizione e non ci sono premi.
Tutto questo viene infatti fatto per una raccolta di beneficenza, unico “vincolo” per partecipare: 500 sterline (600 Euro circa) vanno destinate a Cool Earth, una ONG che si occupa di salvaguardia della foresta pluviale e delle popolazioni locali. Altre 500 sterline vanno raccolte e possono essere destinate a qualsiasi associazione scelta dai partecipanti. I ragazzi del team Canaletto devolveranno questa cifra alla onlus “Il sole”, con sede a Grosseto, che aiuta persone affette da disabilità psichiche o fisiche impegnandosi nel permettere a queste persone di raggiungere una propria indipendenza e autosufficienza quando non ci sarà più una famiglia a sostenerli.

Durante il viaggio i ragazzi saranno connessi ad internet per condividere l’avventura sui social in diretta, ma non potranno tuttavia utilizzare nessun mezzo di navigazione se non le cartine, affidandosi anche al loro personale orientamento.
Se si dovessero perdere, ci saranno i locali a dar loro una mano: nell’attraversare tutta l’Asia centrale, oltre a voler visitare bellezze naturali poco conosciute (come lo Yangykala Canyon in Turkmenistan e la catena montuosa del Pamir) entreranno infatti in contatto con chi abita questi luoghi, sperimentando modi di vivere molto lontani dai costumi occidentali.
'Ci sono molti enti, fondazioni e organizzazioni che da sole non possono affrontare le spese necessarie a garantire le spese sostenute per i servizi da loro offerti' spiegano i ragazzi, che ritengono quindi la beneficenza fondamentale per sostenere associazioni come quella che hanno scelto.
Nell’affrontare un viaggio bisogna scegliere il giusto mezzo di trasporto che, in questo caso, risulta fondamentale. Il Team Canaletto viaggerà con una Fiat Punto del 2005, un mezzo che rispetta le regole degli organizzatori e che i ragazzi dovranno essere in grado di riparare in ogni occasione, se vorranno terminare il viaggio. Nemmeno loro sanno cosa li aspetterà, ma tutti sperano nulla di troppo grave: non sono dei meccanici, ma sono degli avventurieri e se la caveranno in ogni occasione.

Se volete accompagnarli nel loro viaggio, potete donare una cifra (che andrà in beneficenza) qui, seguirli su Facebook e scegliere la musica che ascolteranno attraversando l'Asia, aggiungendo i brani in questa playlist.

Buona fortuna al Team Canaletto e a tutti i partecipanti alla Mongol Rally, che si divertiranno compiendo un’azione benefica.

Pietro Galimberti
intervista, viaggi