IN RIPRODUZIONE

DA WEBCAM

ASCOLTACI!

LICENZA SIAE 202200000075 | LICENZA SCF 937/14 | C.F. 97703440152

© 2008-2024 POLI.RADIO | TUTTI I DIRITTI RISERVATI | Iniziativa realizzata con il contributo del POLITECNICO DI MILANO

Nascondi dock Mostra dock

Very Long Song Artist

Very Long Song Title

Meta, Moro e altre storie di vittorie scontate
Classifica molto discutibile, ma l’importante è il messaggio della canzone
   11 Feb 2018   |     Redazione   |     Alessandra Stefanini   |     permalink   |      commenti
Ermal Meta e Fabrizio Moro vincono il 68° Festival della Canzone Italiana.

Ce lo immaginavamo? . Il podio forse si è già delineato alla prima serata, ma volevamo credere che la musica, quella con la M maiuscola che è stata tanto millantata essere al centro di questa edizione, fosse davvero premiata (sì, è una polemica su quel 4° posto di Ron che si può definire solo come scandaloso, idem per il 6° di Gazzè).

Fatto sta che i giochi sono stati fatti e che comunque il livello quest'anno era decisamente alto: il che è testimoniato dai parecchi "buuuh" arrivati in sala stampa per differenti posizioni della classifica; dopotutto però, qualcuno deve pur vincere.

Moro e Meta erano in odore di vittoria dalla prima sera, ma data la bellezza rara di altre canzoni, forse ci si aspettava che le cose andassero diversamente. Fun fact: sembravano essere già sul podio per acclamazione, eppure in Sala Stampa ha serpeggiato il malcontento già dal momento del loro sicuro posizionamento sul podio; perché? Non lo sappiamo, i giornalisti sono volubili forse.

Il vero dubbio ora è su Eurovision: una canzone così radicalmente legata alla lingua sarà effettivamente apprezzata in un ambiente così spettacolare e internazionale? Il tema varca i confini, ma forse il brano in quanto tale no. Noi comunque faremo un super tifo con i nostri inviati a Lisbona!

Lato positivo: il Premio della Critica "Mia Martini" è andato a Ron, che ha commentato la vittoria con un delicatissimo:"L'importante è che questa canzone abbia preso respiro e tutti possano goderne"; stesso discorso vale per l'altro grande escluso dal podio già menzionato, Max Gazzè, che vince il Premio “Giancarlo Bigazzi” al miglior arrangiamento.

Seguono Lo Stato Sociale per il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla, citofonatissimo già dalla prima esibizione che ha fatto ballare tutti qui in Sala Stampa e ha sconvolto chi ancora non li conosceva.

La meravigliosa Ornella Vanoni vince il nuovo Premio "Sergio Endrigo" alla miglior interpretazione:"Premio di chi?" il suo commento. La amiamo e da grandi vogliamo diventare come lei, non prendiamoci in giro.

Ovazione in Lucio Dalla per Mirkoeilcane e la sua vittoria del Il Premio "Sergio Bardotti" per il miglior testo, assegnato dalla giuria degli "esperti" e dopo i già ritirati Premio della Critica Mia Martini; Premio Enzo Jannaci per migliore interpretazione e Premio PMI alla musica indipendente (POLI.RADIO è fiera di te Mirko!).

Finiamo con Ermal Meta e Fabrizio Moro, per la vittora anche del Premio TIM, premio che forse ci suggerisce il peso specifico che ha avuto il voto da casa in questa vittoria del Festival.

Come si dice sempre, però, la vera storia si farà con l'uscita degli album, con la rotazione musicale, con i tour e i, vedremo quanti, sold out.

Noi a POLI.RADIO possiamo dirvi che avevamo puntato su Lo Stato Sociale al primo posto, secondo Diodato e Paci, terzo Max Gazzè: i posteri sapranno dirci se abbiamo l'occhio dei giovani discografici.
festival di sanremo, finale, meta moro, polisanremo, sanremo2018