IN RIPRODUZIONE

DA WEBCAM

ASCOLTACI!

LICENZA SIAE 202200000075 | LICENZA SCF 937/14 | C.F. 97703440152

© 2008-2024 POLI.RADIO | TUTTI I DIRITTI RISERVATI | Iniziativa realizzata con il contributo del POLITECNICO DI MILANO

Nascondi dock Mostra dock

Very Long Song Artist

Very Long Song Title

I ROYAL BLOOD SI MERITANO UN ARTICOLO DI PARTE
Giovedì siamo stati al Fabrique e non ci siamo ancora ripresi
   04 Nov 2017   |     Redazione   |     Michela Turri   |     permalink   |      commenti
“INCREDIBILI”
“UNA BOMBA!”

Non sono recensioni di Tv Sorrisi e Canzoni bensì miei commenti a caldo a chi mi chiedeva come fosse andato il concerto. In realtà potrei chiudere qua l’articolo, augurando a chi legge di trovarsi in futuro nei miei stessi panni: sotto il palco dei RB, guardandoli con gli stessi occhi con cui una ragazzina guarderebbe Justin Bieber limonare con gli One Direction (se esistono ancora).

Se dovessi continuare, però, direi che è proprio questo che stupisce di più della band: sono in due e suonano per cinque. Mike Kerr, voce e chitarra (ma anche basso all’evenienza), fa tutto quello che deve fare, senza sbavature, giostrandosi tra i vari (non sono neanche riuscito a contarli) canali e strumenti. Ben Thatcher alla batteria è semplicemente mostruoso, non solo per l’abilità in sé, ma per la verve che mette nel malmenare timpano e rullante. Per resistere due ore a quel tipo di supplizio le bacchette saranno stare al minimo di adamantio.

La cornice del Fabrique è ottima perché offre molte opzioni a seconda di come si vuole vivere l’evento, con corrimano e passerelle per chi non vuole stare nella bolgia sotto al palco, peccato per l’ora prima dell’inizio: musica a basso volume e nulla più, ma tutto sommato nella norma (e peccato per il deodorante che mi han fatto buttare all’ingresso).

Qualità e quantità. Tutto sommato hanno suonato poco, complice il repertorio non amplissimo ed il minuto di pausa d’obbligo tra una canzone l’altra, ma la mia cervicale può confermare quanto questi ragazzi siano bravi: ogni pezzo erano urla, salti, sudore ed headbanging loro e nostro.

Tirando le somme: un duo di fenomeni che da band di supporto è passata a band con supporto in tempo brevissimo. Eccellenti in studio come in live, mostrano forse la poca esperienza solo nel non saper ancora riempire i tempi morti coinvolgendo il pubblico come si deve. Ma nonostante ciò, il loro livello meritava al 100% di essere visto ora, mentre non sono ancora all’apice del successo, con tutta la passione ed emozione che mettono in ogni singolo pezzo. Senza dimenticare che i biglietti sono ancora a buon mercato, al prossimo giro, visto il sold out, prevedo evento più grande - ergo prezzi più alti.

Schon Carnì
ben thatcher, fabrique, live, mike kerr, royalblood