Quando il tuo livello di ignoranza in ambito artistico/culturale rasenta il capra-urlante-selvatica e quando sei uno dei tanti pigroni (=tantissimi/troppi/tutti) che in Italia non va a teatro abbastanza spesso, è inutile parlare e basta di quanto sia importante. Sii una capra-leader, portati da solo a teatro e racconta agli altri quanto è bello essere almeno uno di quelli che ci provano. Magari fallo andando a vedere uno spettacolo che normalmente non consideri nelle tue corde e che pensi di mal sopportare, tipo i musical. All in.
È quello che ho fatto andando alla prima milanese della versione italiana di Next to Normal .
Next to Normal è uno spettacolo musicale tra i maggiori successi di Broadway degli ultimi anni, vincitore di tre Tony Awards e del prestigioso premio Pulitzer per la drammaturgia. Approda in Italia grazie a STM in collaborazione con Compagnia della Rancia, con la regia di Marco Iacomelli e la produzione di Andrea Manara e Davide Ienco.
Abbiamo avuto l'enorme piacere, prima dello spettacolo, di intervistare alcuni dei protagonisti («Assoluti? No, diciamo solo i due più anziani!»), Francesca Taverni e Antonello Angiolillo e il regista Iacomelli, che hanno dimostrato una disponibilità fuori dal comune. Cogliamo quindi l'occasione per ringraziarli ancora una volta per la calda accoglienza e l'estrema gentilezza, che emoziona sempre un po' quando arriva da professionisti di questo calibro.
Troverete i podcast con le loro interviste e i dietro le quinte in calce a questo articolo.
COSA NON È NEXT TO NORMAL
Non è un vero e proprio musical, soprattutto nell'accezione che i meno avvezzi possono conferirgli normalmente. È teatro musicale, quasi prosa cantata, ed è qualcosa che si apprende sia dai racconti degli attori protagonisti che dai primissimi minuti di spettacolo.
Non è uno di quegli spettacoli nella quale «sono tutti contenti e cantano anche "Che bello andare a fare la spesa!"».
Non suona inutile, non è troppo lungo, non è un genere. Non è un complesso fondale pieno di dettagli nei quali distrarsi. Non è un'accozzaglia di voci sconosciute e distanti.
COS'È NEXT TO NORMAL
Next to Normal è la storia di una semplice famiglia americana che deve fare i conti con gli effetti che il disturbo bipolare della madre avrà sulla vita di tutti loro.
È uno splendido momento di riflessione, letteralmente, che dura due ore ma nel quale vorresti restare per giorni, come sotto le coperte durante le prime vere mattine di autunno. È la voce paurosamente limpida di un dolore quotidiano, personale e familiare allo stesso tempo, sociale ma intimo nello stesso istante. È il silenzio della banalizzazione delle malattie mentali, cantato con sorprendente fermezza rock.
È un racconto di voci familiari, in ambienti del cuore, con problemi nell'anima.
È un armonioso ritmo di momenti comici e musiche, dolci e aggressive, che si alternano alle difficoltà della vita e incorniciano le dinamiche familiari, le piccole gioie e le grandi malattie.
È la lucidità con cui ci si immerge nell'essenza dei protagonisti, che si raccontano con profonda umanità e purezza: dalla struggente comprensione di assenza e impotenza da parte di Diana (Taverni, in "Mancano i monti" ); alla frustrazione rabbiosa di Natalie (Adriani, in "Superboy e l'invisibile me" ) e le barcamentanti incapacità di Dan (Angiolillo, presenza costante e solida durante tutto lo spettacolo).
È una scenografia essenziale, come le dinamiche domestiche, ma monumentale nella sua modularità e nei suoi contrasti. I blocchi di luce di sfondo segmentano sapientemente le fasi narrative, creano e sottraggono profondità (anche verticale) alle scene con l'ausilio di fari bianchi puri sui protagonisti, e infine enfatizzano momenti razionali ed emozionali con sfumature o tonalità brillanti.
NEXT TO NORMAL È AL TEATRO DELLA LUNA (Assago, MI), DAL 19 AL 29 OTTOBRE 2017
Salvatore Sisca
Interviste di Alessandra Stefanini
(foto di copertina di Gaetano Cessati)
(Nor)male non andare a teatro
Com'è andare a vedere un musical se di solito i musical non ti piacciono? Spoiler: una figata!