IN RIPRODUZIONE

DA WEBCAM

ASCOLTACI!

LICENZA SIAE 202200000075 | LICENZA SCF 937/14 | C.F. 97703440152

© 2008-2024 POLI.RADIO | TUTTI I DIRITTI RISERVATI | Iniziativa realizzata con il contributo del POLITECNICO DI MILANO

Nascondi dock Mostra dock

Very Long Song Artist

Very Long Song Title

Che fine hanno fatto i Vampire Weekend?
Su Netflix è uscita la serie di Ezra Koenig, Neo Yokio. Ok, ma l’album?
   23 Set 2017   |     Redazione   |     Davide Quercia   |     permalink   |      commenti
Prima di Trump, prima della brexit, prima prima che la Corea del Nord se la prendesse con chiunque, l’anno scorso giunse notizia che Rostam Batmanglij avrebbe lasciato i suoi Vampire Weekend. Una brutta annata, non c’è che dire. Quasi contemporaneamente tuttavia si seppe che proprio i Vampire Weekend erano in studio, al lavoro sul seguito del pazzesco Modern Vampires of The City, pubblicato nel lontanissimo 2013.

Poi, però, silenzio.

Quindi appena ho letto che su Netflix era uscito Neo Yokio, un nuovo anime scritto dalla voce dei VW, Ezra Koenig, non ho avuto altra scelta che farmi quel paio d’ore di binge watching per porre un argine alla tremenda crisi d’astinenza.

Neo Yokio è the grates city in the world, una sorta di versione giappo-post-apocalittica della grande mela.
La città sembra svilupparsi su due livelli, uno che comprende una vecchia New York come tutti la conosciamo ma sommersa – questa è la parte post-apocalittica – e uno in superficie, moderno, avveniristico – e questa è la parte…beh, ci potete arrivare da soli.
Kaz Kaan è un ventenne con i capelli viola, depresso – con quei capelli chi non lo sarebbe? – che cerca di barcamenarsi tra il mantenimento della propria popolarità e gli esorcismi che il suo status di magistocrat gli impone di applicare a sfortunati posseduti (i magistocrat sono discendenti di stregoni arrivati a Neo Yokio per combattere un’invasione di demoni – tutto regolare, no?).

Niente di tutto ciò ha senso, ma il punto di forza della serie sta proprio nei dialoghi surreali e nell’ironia neanche troppo velata nei confronti dei millenials e dei loro usi e costumi. E quindi via di fashion blogger come personalità di spicco della società e discorsi assurdi su quali siano i profumi più mainstream.
D’altronde fin dal loro debutto Koenig e i suoi compari newyorkesi sono stati il gruppo del college per antonomasia, perfetti nel descrivere con i loro deliziosi quadretti fatti di melodie pop spensierate e testi profondi e vagamente ironici le turbolenze dei vent'anni. Ed è esattamente questa l’aria che si respira guardando Neo Yokio.

Quindi bravo Ezra, ma ora esci l’album.
koenig, netflix, vampireweekend