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Sanremo 2017: Tutti Amano Sanremo!
Lorenzo racconta il suo Festival, tra dietro le quinte e momenti da Twitter Star
   13 Feb 2017   |     Redazione   |     Lorenzo Bortolato   |     permalink   |      commenti
Quando hanno aperto la richiesta accrediti per andare a vedere il Festival Della Musica Italiana a Sanremo inizialmente non sapevo se fosse il caso di andare a seguire la competizione canora per eccellenza; poi ho capito che questa sarebbe stata una delle esperienze più belle della mia vita: ho dato il mio nome ed ecco come questa favola è iniziata.

Mercoledì (in ritardo di un giorno, causa biglietti per andare a vedere i Bastille già acquistati), con la borsa piena di sogni e di camicie ho preso il treno dalla stazione centrale di Milano alle 7:10 in direzione Sanremo, ascoltando le prime 11 canzoni dei Big presentate la sera prima. Sono carico perché finalmente posso vedere il Festival direttamente dalla città dei fiori, stando a stretto contatto di artisti e giornalisti, anche se fino a quando non sono sceso dal treno non riuscivo a realizzare.

Mi rendo conto che i tempi a Sanremo per chi ci lavora seriamente sono tutto e, senza neanche battere ciglio, io ed Eleonora andiamo a ritirare quei fantastici pezzi di carta che ci danno il potere di accedere a luoghi altrimenti inaccessibili: non parlo del placet di Carlo e Maria, ma dei nostri pass stampa e accrediti per Casa Sanremo (altro luogo mistico che poi spiegherò). Avere il pass stampa è qualcosa di stupendo: la gente ti guarda con un occhio diverso quando vai in giro (il pass deve essere sempre esposto in bella vista per eventuali controlli) e ti autorizza ad avere una piccola aria di superiorità nei confronti degli altri.

Ma torniamo a raccontare di Sanremo.

Ogni giorno ci sono numerose conferenze stampa, partendo sempre da quella di rito con i presentatori, il direttore di rete e altre personalità. Noi eravamo nella sala stampa “Lucio Dalla” per radio e tv, mentre le conferenze con i piani alti della Rai erano sul teatro Ariston e noi eravamo videocollegati con loro. Fioccano domande sulla serata precedente, sugli ascolti e sulle reazioni del pubblico ai vari ospiti, una su tutti Diletta Leotta. Le domande che avrei voluto fare io erano le più stupide di questo mondo e fortunatamente non ho mai avuto l’occasione di farle. Dopo Carlo, Maria e tutti gli altri è il turno degli artisti: questa volta le cose sono un pochino differenti perché gli artisti venivano direttamente nella nostra sala stampa e noi potevamo interagire con loro in maniera molto più personale. Anche qui milioni di domande stupide da fare e nessuna possibilità di farle. Grazie davvero organizzazione Rai per non avermi fatto fare figure di m**** [si può scrivere m****?].

Passano le ore e, dopo un pisolino veloce a casa, siamo pronti a vedere la seconda puntata del 67° Festival di Sanremo. Io ed Eleonora in sala stampa coi computer accesi pronti a twittare qualunque cosa con #sanremo2017 e #polisanremo e Philip all’Ariston perché la giornata precedente aveva vinto un biglietto riservato alla sala stampa e non contento andrà qualche giorno dopo anche a vedere il Dopofestival (#mannaggialui #maiunagioia).

Inizia la kermesse con le Nuove Proposte e via via si susseguono tutti gli artisti in gara: con Gabbani ho ballato, con Turci mi sono emozionato e con Rocco Tanica ho pianto dal ridere, letteralmente e tra alti e bassi emozionali si conclude la seconda serata. Cosa si fa ora? Si va a ballare al Morgana? Andiamo a bere qualcosa a in qualche locale di tendenza? Assolutamente no. Noi andiamo a casa a dormire perché il giorno dopo abbiamo delle altre sfide: intervistare gente. Finalmente arriva la possibilità di intervistare qualcuno.

Continua la giornata ed Ema arriva a Sanremo anche lui per entrare di prepotenza nel nostro team (e in quello di 105) e ci mostra un didietrino del palco di Casa Sanremo. È finalmente giunto il momento di spiegare che cos’è Casa Sanremo: Casa Sanremo è sostanzialmente un spazio riservato agli accreditati dove artisti e gente in generale si susseguiva per cantare sul palco o essere intervistata (in maniera seria) dagli speaker di Radio 105 e Radio Monte Carlo. Tutti potevano prendere il badge per passare ma non tutti potevano andare nel didietrino. Ovviamente senza Ema anche noi saremmo stati quelli che guardano il palco da davanti e non dal lato nella zona regia. Emozioni a mille.

Ridendo e scherzando si avvicina il momento della terza puntata di Sanremo, quella dedicata alle cover: a fine serata tra i cantanti a rischio c’erano anche Raige e Giulia Luzi. Noi il giorno dopo avremmo dovuto intervistare Raige e Giulia Luzi. Tutti noi tifavamo Raige e Giulia Luzi. Il resto è storia.

La serata era partita come una normale serata del festival, ma ha preso una strana piega: alle 21:08 di giovedì scrivo questo tweet: “È il turno @LeleUfficiale e la sala stampa inizia ad applaudire.. Segno del destino? #sanremo2017 #polisanremo“ e inizia una valanga di like e retweet tant’è che in fase di scrittura di questo articolo siamo arrivati a oltre 10.000 visualizzazioni. Sono diventato un influencer, una Twitter Star. Il Chiara Ferragni della Musica. Mi sono sentito particolarmente importante. Colto da un moto di passione chiedo alle fan di Lele se avessero da fare qualche domanda al loro beniamino, ma nessuna risponde alla chiamata. Che il mio status di Twitter Star fosse già in declino?

Non lo sapevo, ma ero davvero carico per il giorno successivo. Venerdì è stato il giorno delle interviste di livello. Come avrete capito, venerdì avremmo intervistato Lele, finalista della categoria Nuove Proposte, e Raige e Giulia Luzi, ingiustamente eliminati la sera prima.

Come sempre la mattina di rito abbiamo assistito in religioso silenzio alla conferenza stampa, un panino veloce ed eravamo finalmente pronti a intervistare Lele. Ci siamo, con il nostro zainetto e le nostre attrezzature andiamo verso l’albergo Globo per intervistare il giovane cantante della scuderia di Maria De Filippi. La guardia gigantesca ai cancelli dell’albergo ci ferma e ci chiede cosa dovessimo fare e appena annunciate le nostre intenzioni e verificate le credenziali superiamo il cancello. Lele è lì, al telefono con qualche altra radio e il suo manager gli fa cenno di stringere la chiamata perché pieno di impegni. Ci sediamo, Phil inizia mettere le telecamere, la Ele mi fa forza e io sono super carico. Stavo per fare la mia prima intervista di un certo livello. L’intervista va bene, domande perfette e puntuali, ma neanche il tempo di finire e salutare e Lele si era già dissolto alla volta dell’Ariston per le prove. Quella stessa sera ci sarebbe stata la finale delle nuove proposte e lui era un po’ il nostro favorito.

Sta finalmente arrivando il momento più importante della giornata: l’intervista ai Big Raige e Giulia Luzi. Appuntamento alle 18:30 al loro albergo. Noi in ritardo. Arriviamo tutti trafelati e sorpresa: anche loro sono in ritardo. Le interviste programmate a gente famosa durante le kermesse come il Festival funzionano in una maniera strana: i giornalisti (o pseudo tali come me) si ritrovano in un punto aspettando gli artisti che riescono a concedere al massimo 10 minuti in totale, saluti e presentazioni incluse. Io ed Ele dobbiamo fare le domande; ne abbiamo preparate una decina cercando di non essere ripetitivi rispetto ad altre interviste e cercando anche di non mettere troppo il coltello nella piaga. Per smorzare la tensione rispondo alle domande che Frizzi pone ai suoi concorrenti ne L’Eredità (nella zona di Sanremo durante il Festival le televisioni possono essere sintonizzate esclusivamente su Rai1).

È il nostro momento e iniziamo a farci riconoscere. Siamo in quattro, due che devono intervistare e due che devono riprendere la cosa. Ci sediamo. Giulia e Alex sono stati davvero simpatici e disponibili. Facciamo le nostre quattro domande e poi ciaone. In tutto questo Elodie è passata e ha salutato la Gabri, rendendola una delle persone più felici in quell’albergo.

La serata inizia nei migliori dei modi, i nostri tweet sono pungenti e un po’ simpa, fino a che prima gioia: Lele vince la gara come migliore nuova proposta. In quel momento mi sono reso conto del mio potere di portare bene alle persone che intervisto e quindi ciaone, hype di autostima e usciamo a comandare. I Big si susseguono uno dopo l’altro e alle 23:57 poco dopo la fine della canzone di Francesco Gabbani accade una cosa pazzesca: ritorno a essere una Twitter Star, il Favij della musica. Ma facciamo un passo indietro: la canzone di Francesco Gabbani, “Occidentali’s Karma”, è davvero coinvolgente. Ti viene voglia di cantarla e ballarla. Io ho ballato sulle note della canzone e Gabriella ha avuto il tempismo di registrarmi, boomerangizzarmi e twittarmi, facendomi ridiventare la Star che già ero.

Così tra un selfie col Maestro Beppe Vessicchio e un uovo sodo si conclude anche la quarta, finalmente è il momento di andare a dormire. Una grande conquista dell’uomo moderno.

Sabato, Sabato, è sempre Sabato cantava Jovanotti ed effettivamente la finale della sessantasettesima edizione del Festival di Sanremo è proprio di sabato. Decidiamo di andare a mangiare un sushi pre-finale di buon auspicio e subito eccoci davanti al tanto atteso schermo.. Scherzavo. Parlavo della tartar di salmone. Avevo una voglia pazzesca di sushi.
Il primo momento di tensione è quando annunciano la classifica: ai rischio vittoria c’erano Fiorella Mannoia, Ermal Meta e Francesco Gabbani. Nel corso della serata siamo anche andati in diretta su PoliRadio con i ragazzi in studio che commentavano la diretta e noi che davamo i voti alle esibizioni. È il momento di prevedere chi vincerà Sanremo, chi arriverà secondo e chi terzo. Giro tra i banchi azzardando come classifica Meta 3°, Mannoia 2ª e Gabbani 1°. I colleghi delle altre testa mi guardano male, dicendo che Fiorella avrebbe vinto a mani basse.

Carlo Conti ha in mano la busta. La tensione aumenta come la sudorazione delle mie mani e annuncia il 3° posto: Ermal Meta, nessuno di noi si stupisce totalmente. Dopo 5 minuti di attesa inutile annuncia il vincitore della edizione 2017 del Festival: rullo di tamburi in sala.. FRANCESCO GABBANI.
Ho iniziato a saltare come un ossesso manco avessi vinto io personalmente un premio, ma quando qualcuno che ti piace raggiunge un successo sei contento; a prescindere.

Così con la conferma del cantante Carrarese alla partecipazione agli Eurovision Song Contest di Kiev si conclude la mia avventura in quel di Sanremo.

Con questo “breve” articolo ho voluto ricordare in maniera simpatica una esperienza fantastica che porterò sempre nel cuore. Ma tutto questo non è merito solo del luogo, ma anche delle fantastiche persone che hanno vissuto con me in questi giorni, sia le persone che già conoscevo che le nuove amicizie.

Grazie davvero di cuore a tutti voi. Vi voglio bene!

P.S.: Io cambierei il claim in “Tutti [quelli che lo vivono almeno una volta da vicino] AMANO Sanremo”


Lorenzo Bortolato
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